Evitare sessioni di gioco online eccessivamente lunghe durante la giornata è sicuramente una buona abitudine per evitare che troppo tempo possa essere dedicato a questa attività con effetti deleteri e distorsivi di lungo periodo (a livello fisico, sociale e psichico). Che il tutto possa essere imposto dallo Stato sembra qualcosa di improbabile, se la notizia non provenisse dalla Cina. Le precedenti morbide restrizioni già in essere, infatti, stanno per essere superate con una misura ben più restrittiva e rigorosa.
3 ore di gaming a settimana
La decisione è stata comunicata dalla National Press and Publication Administration cinese (qui) ed è così motivata:
da tempo l’abuso di giochi online da parte dei minori è diventato un problema importante, che ha un impatto negativo sulla vita normale, sull’apprendimento e su una sana crescita. Tutta la società, in modo particolare i genitori, hanno risposto con forza. Al fine di rafforzare ulteriormente tali provvedimenti, si chiede di impedire risolutamente ai minori di dedicarsi ai giochi online al di fuori delle seguenti restrizioni.
Il testo prosegue spiegando che ai minori si possano consentire soltanto un’ora di gioco tra le 20 e le 21 del venerdì, del sabato, della domenica e nei giorni festivi. Ogni utente potrà iscriversi esclusivamente con il proprio nome reale e tutti i giochi online dovranno verificare il rispetto dei limiti onde evitare la ricaduta in forme di “dipendenza”. Il testo impone quindi a scuole e famiglie di perpetrare controlli e di seguire fedelmente queste indicazioni, al fine di migliorare l’educazione e la sana crescita dei propri figli.
Tali prescrizioni entrano in vigore a partire dal 1 settembre. Inevitabilmente si tratterà di una mossa fortemente limitativa per l’intera industria del gaming online, mentre appare difficile comprendere come le istituzioni possano vigilare sui giochi in assenza di connessione e account di iscrizione.
I motivi? Variegati: un eccessivo aumento di problemi alla vista, il rischio di dipendenza dal gioco, la perdita di un controllo sociale che lo Stato vede forse indebolito da strumenti eccessivamente coinvolgenti in termini di tempo e passione. In ogni caso la Cina vede oggi i videogiochi come un pericolo per le nuove generazioni ed agisce con fermezza. Tre ore a settimana, non di più. Se ne avete, provate a dirlo ai vostri figli.