Nella serata di ieri, il servizio satellitare Starlink è rimasto inaccessibile a livello globale per circa due ore e mezza, lasciando senza connessione milioni di utenti. Il blackout ha riguardato l’intera rete gestita da SpaceX, società fondata da Elon Musk, che coordina e mantiene attiva la costellazione di satelliti in orbita bassa per fornire Internet ad alta velocità ovunque nel mondo.
Un guasto software dietro il down: nessun attacco né sabotaggio
Le prime segnalazioni sono arrivate intorno alle 21:00 (ora italiana), con un picco registrato subito dopo, come mostra il grafico su Downdetector International. Durante il blackout, si sono diffuse online ipotesi di attacco hacker o sabotaggio, immediatamente smentite da un portavoce di SpaceX.
A fare chiarezza è stato Michael Nicolls, VP of Engineering di Starlink, che ha dichiarato:
“Il problema è stato causato da un guasto nei principali servizi software interni che gestiscono la rete centrale di Starlink. Si è trattato di un errore di configurazione, non legato ad attacchi esterni. Risolveremo completamente la causa principale di questo disservizio, assicurandoci che non si ripeta.”
Gravi conseguenze sulla connettività globale
Secondo l’osservatorio indipendente NetBlocks, il blackout ha avuto un impatto significativo sulla connettività globale, che è crollata al 16% rispetto ai livelli normali nel periodo del down.
L’interruzione del servizio ha avuto ripercussioni critiche anche in ambito militare: Starlink è infatti largamente utilizzato dall’esercito ucraino fin dalle prime fasi del conflitto con la Russia, quando le infrastrutture di comunicazione tradizionali sono state colpite. Durante lo stop, un messaggio su Telegram proveniente da fonti sul campo ha confermato:
“Starlink non è operativo lungo tutto il fronte durante un’azione militare in corso. È necessario prendere in considerazione l’opzione di diversificare le comunicazioni.”
Il ruolo strategico di Starlink sotto i riflettori
Questo episodio solleva interrogativi sul livello di resilienza delle infrastrutture digitali satellitari, soprattutto quando impiegate in scenari critici come quelli bellici. Anche se non si è trattato di un attacco, la fragilità emersa evidenzia quanto sia essenziale garantire ridondanza e affidabilità nei sistemi di comunicazione globali.
Conclusione
Il blackout globale di Starlink ha mostrato quanto oggi le connessioni satellitari siano centrali non solo per l’utenza civile, ma anche per scenari geopolitici di enorme rilevanza. SpaceX ha promesso interventi strutturali per evitare nuovi disservizi, ma il messaggio è chiaro: affidarsi a un solo fornitore può rappresentare un rischio critico per la sicurezza delle comunicazioni.