Windows 11 21H2 e 22H2: fine del supporto

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Il ciclo vitale delle versioni 21H2 e 22H2 di Windows 11 sta per giungere definitivamente al termine. L’aggiornamento di sicurezza che verrà pubblicato l’8 ottobre 2024, sarà l’ultimo destinato a queste due edizioni del sistema operativo. Da lì in avanti, senza il passaggio alla successiva 23H2 (o alla 24H2 che arriverà in autunno), i PC risulteranno esposti ai rischi legati alle vulnerabilità che non riceveranno fix correttivi. Vediamo quali sono, nel dettaglio, le tempistiche previste.

Windows 11 21H2 e 22H2, fine del supporto

A renderlo noto è Microsoft, con un update apportato nella giornata di ieri a una pagina del supporto ufficiale, aggiungendo una nota relativa alle scadenze. Si legge Promemoria di 90 giorni: prossima data di fine manutenzione per alcune edizioni di Windows 11, versioni 21H2 e 22H2.

Per essere più precisi, 21H2 ha già raggiunto lo status di End of Service lo scorso anno, per quanto riguarda le incarnazioni Home, Pro, Pro Education e Pro for Workstations. L’8 ottobre toccherà anche a quelle Enterprise, Education, IoT Enterprise ed Enterprise multi-session. Si tratta, lo ricordiamo, della prima edizione di Windows 11, rilasciata nell’ottobre 2021 al debutto del sistema operativo.

Come si può facilmente immaginare, per la 22H2 le scadenze sono fissate a distanza di un anno: stop agli aggiornamenti per Home, Pro, Pro Education e Pro for Workstations da ottobre 2024 e per Enterprise, Education, IoT Enterprise ed Enterprise multi-session dodici mesi più tardi. Qui sotto uno specchietto riepilogativo.

Le versioni di Windows 11 in circolazione e il loro stato

L’attuale 23H2 riceverà tutti gli update almeno fino al novembre 2025. Curiosamente, nonostante la 24H2 sia già ufficialmente disponibile sui Copilot+ PC, ancora non compare nella documentazione ufficiale di Microsoft.

In termini di market share, ricordiamo che Windows 11 è presente sul 30% circa dei PC in circolazione basati sul sistema operativo. Il predecessore Windows 10 continua a fare la voce grossa con il 66%, anche se in calo. Per maggiori informazioni rimandiamo all’articolo dedicato.



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