Un attacco hacker ha colpito il più grande fornitore mondiale di carne

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Dopo il caso del blocco dell’oleodotto della Colonial Pipeline un altro attacco hacker ha colpito un’importante azienda statunitense. Il più grande rivenditore di carne di manzo e di maiale al mondo, Jbs, ha visto molti dei propri server bloccati negli Stati Uniti, in Canada e in Australia nella giornata di domenica a causa di un’intromissione esterna.

Lunedì la società ha annunciato di aver sospeso tutti i sistemi interessati dopo aver rilevato la violazione. Jbs ha specificato però che i suoi server di backup non sono stati violati. L’attacco, da quello che è emerso, sarebbe stato di tipo ransomware. Gli hacker che si sono introdotti nei sistemi di Jbs hanno interrotto le operazioni e minacciato di cancellare dei file chiedono il pagamento di un riscatto.

Nella vicenda è intervenuta anche la Casa Bianca affermando che la società ritiene che l’attacco abbia avuto origine da un gruppo criminale probabilmente con sede in Russia“La Casa Bianca si sta impegnando direttamente con il governo russo su questa questione” ha aggiunto martedì la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, sottolineando però che uno stato democratico non dovrebbe dare ospitalità a cybercriminali. Il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, ha dichiarato ai media locali che l’amministrazione Biden è stata in contatto con Mosca per discutere dell’attacco informatico. Sulla vicenda sta indagando anche l’Fbi.

sistemi informatici come quelli di Jbs sono essenziali nei moderni impianti di lavorazione della carne e i computer sono utilizzati in più fasi, tra cui fatturazione e spedizione. Questo blocco, seppure in fase di risoluzione, potrebbe comportare grandi problemi nell’approvvigionamento di carne il momentaneo aumento dei prezzi per i consumatori.

Secondo il gruppo commerciale Beef Central, “i supermercati e altri grandi utenti finali come la rete di fornitura di hamburger di McDonald’s saranno alcuni dei clienti più colpiti immediatamente, a causa della loro necessità di approvvigionamento costante”. I cinque più grandi stabilimenti di carne bovina di Jbs sono negli Stati Uniti e le chiusure hanno interrotto un quinto della produzione di carne nel paese, secondo Bloomberg.

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