Porsche inizia la produzione di eFuel in Cile: benzina all’insegna della neutralità carbonica

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Gli eFuel, detti anche carburanti sintetici, sono combustibili liquidi o gassosi di origine sintetica, utilizzabili al posto della benzina. A differenza di quest’ultima, però, i carburanti sintetici non sono prodotti partendo da idrocarburi, ma catturando la CO2 nell’atmosfera. Rappresentano dunque un’alternativa ecologica ai comuni carburanti, e possono essere utilizzati nelle comuni autovetture già in circolazione, con un impatto neutrale in termini di emissioni di CO2.

Pioniera nel campo dei carburanti sintetici è Porsche. La casa di Stoccarda ha iniziato i lavori per la produzione di eFuel già nel 2020, contribuendo allo sviluppo dello stabilimento pilota cileno di Punta Arenas, dove viene utilizzata energia al 100% rinnovabile grazie alla sovrabbondanza di eolico della regione. E nelle ultime ore è giunta la notizia che Porsche, dopo il successo di alcuni test interni, ha iniziato ufficialmente la produzione del suo carburante sintetico.

Carburante che sarà utilizzato già nel campionato professionistico Porsche Mobil 1 SuperCup che si tiene in concomitanza con gli appuntamenti del mondiale di Formula 1. E proprio la Formula 1 sembra aver messo gli occhi sul carburante Porsche: dal 2026, infatti, le monoposto della massima serie automobilistica potranno utilizzare solo carburante 100% sostenibile per la parte a combustione del motore. L’utilizzo del carburante sintetico di Porsche consentirebbe di rispettare senza problemi questo limite.

Si parte dalla separazione dell’idrogeno dall’ossigeno tramite elettrolisi e si sfrutta poi la CO2 presente nell’aria

Dal punto di vista produttivo, la creazione di carburanti sintetici non può prescindere dall’utilizzo di energia elettrica rinnovabile. Il primo passo è quello di separare l’idrogeno dall’ossigeno contenuto nell’acqua (H2O) attraverso un processo chiamato elettrolisi. Questo processo è estremamente dispendioso dal punto di vista energetico, motivo per il quale l’unico modo per rendere sostenibile la produzione di carburanti sintetici è quello, appunto, di utilizzare energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.

L’idrogeno ottenuto da questo processo di separazione viene poi miscelato al diossido di carbonio (CO2) presente nell’aria. La reazione susseguente a questa combinazione produce metanolo (CH3OH) che, ulteriormente raffinato, dà vita al carburante pulito. Lo stabilimento è stato creato a Punta Arenas proprio per sfruttare l’elettricità pulita e a basso costo che si può ottenere in quello che è il punto più ventoso dell’intero continente americano.

I costi sono ancora molto alti: l’obiettivo è arrivare, entro il 2026, ad un costo di produzione di 2 euro al litro

L’unico vero ostacolo al successo dei carburanti sintetici sembra essere quello relativo al prezzo: i costi di produzione sono ancora altissimi, con Porsche che auspica, con l’aumento della produzione nei prossimi anni, di arrivare ad un costo di 2 euro per litro. Prezzo che, sommato ai costi di trasporto e alle accise che ogni stato applica ai carburanti, renderebbe comunque il carburante sintetico molto più costoso della benzina.

Porsche stima una produzione di 130.000 litri per la fase pilota, ma al momento è riuscita appena a fare il pieno ad una Porsche 911 – parliamo di poco meno di 70 litri. L’obiettivo, entro il 2026, è quello di arrivare ad una produzione di 55 milioni di litri all’anno, conditio sine qua non per il raggiungimento del prezzo di produzione di 2 euro a litro. Entro la fine del decennio, l’obiettivo è arrivare a 550 milioni di litri.

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