Nessun numero meglio di questo descrive la crescita registrata dal mondo e-commerce, e nello specifico da Amazon, nel corso dell’ultimo anno segnato da lockdown e pandemia: il volume di abbonati al servizio Prime è arrivato a toccare e superare quota 200 milioni. Per comprendere l’entità dell’incremento è sufficiente ricordare che all’inizio del 2020 erano 50 milioni.
2020, un anno d’oro per Amazon e Prime
Considerando ogni aspetto del business, l’utile netto della società raccolto in dodici mesi si è attestato a 21,3 miliardi di dollari. A renderlo noto una lettera firmata dal numero uno del gruppo Jeff Bezos, ormai quasi pronto a cedere l’incarico di CEO al successore Andy Jassy.
Una comunicazione agli investitori in cui viene fatta menzione diretta anche alla necessità di migliorare dal punto di vista del trattamento riservato ai dipendenti. L’esigenza è testimoniata dalle proteste che di recente hanno interessato, tra gli altri, anche il nostro paese.
A spingere gli abbonamenti a Prime è stata non solo la necessità di acquistare dall’e-commerce vedendo la merce recapitata a domicilio in breve tempo e in modo gratuito, ma anche gli extra inclusi nella sottoscrizione. Amazon sa bene che costituiscono un valore aggiunto in grado di attrarre nuovi clienti e fidelizzarli nel tempo: ne sono testimonianza l’ottenimento dei diritti per la trasmissione di una parte dei match che nelle prossime stagioni animeranno la Champions League o la realizzazione di show come LOL in grado di calamitare l’attenzione del pubblico.
Abbonarsi ad Amazon Prime è gratis per il primo mese, poi si può decidere se disdire o rinnovare al prezzo annuale di 36 euro. Sono inclusi extra come lo storage illimitato delle immagini sul cloud con Photos, centinaia di eBook da leggere senza alcuna spesa aggiuntiva con la piattaforma Reading e molto altro ancora.