True Blood, secondo Joe Manganiello il cast era troppo qualificato

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Esistono decine di serie tv dedicate al mondo dei vampiri, ma nessuna è come True Blood.

Andata in onda dal 2008 al 2014 sul canale via cavo HBO, lo show proponeva al pubblico un ritratto più provocante dei vampiri rispetto a Twilight e a The Vampire Diaries. I protagonisti del mondo sovrannaturale di True Blood erano, infatti, delle creature affamate di sangue e lussuria. Al centro della trama c’era la cameriera Sookie Stakehouse, che cominciava un’appassionata storia d’amore con il vampiro Bill Compton. In questo modo entrava in contatto con un mondo sovrannaturale pieno zeppo di intrighi, creature senza freni e omicidi. La serie tv HBO è durata troppo, ma ci manca comunque. Per rispondere alla nostalgia del pubblico, la rete televisiva ha deciso di realizzare un revival della serie tv sui vampiri. Il reboot tuttavia è stato improvvisamente cancellato da HBO per via dei costi esorbitanti.

Joe Manganiello, ripensando a True Blood, ha spiegato che tra i motivi del successo dello show c’era il cast, che era composto da attori molto capaci.

La serie tv sui vampiri ha lanciato la carriera di molti interpreti, che oggi sono estremamente noti come Alexander Skarsgård e Joe Manganiello.True Blood poteva contare su un gruppo di professionisti estremamente talentuosi e secondo Manganiello, era proprio questa una delle caratteristiche che hanno reso popolare lo show. In una puntata del podcast Podcrushed Joe Manganiello ha riflettuto sul fatto che il cast fosse probabilmente anche fin troppo talentuoso. Ecco cosa ha detto, parlando con Penn Badgley, Nava Kavelin e Sophie Ansari:

“La cosa divertente di True Blood è che eravamo tutti molto, forse troppo qualificati. Beh, dovrei dire che il materiale era ingannevolmente difficile perché era scritto come se fosse stato Tennessee Williams. A volte era molto poetico. Ma sai, erano tutti ragazzi che venivano dal teatro. Erano persone che avevano vinto dei Tony e degli Oscar. Come se Mike McMillan e io fossimo i ragazzi della Carnegie Mellon, poi c’erano Rutina [Wesley] e Nelsan [Ellis] che erano i ragazzi della Juilliard, poi Chris Bauer era lo Yalie, poi c’era il West End di Londra, poi c’era questo cast internazionale. C’era [Alexander] Skarsgård dalla Svezia. C’era [Stephen] Moyer dall’Inghilterra. E Anna [Paquin], ovviamente, dalla Nuova Zelanda, passando per il Canada. Erano attori molto, molto intelligenti e preparati.”

Secondo lui, dovrebbe sorprendere il fatto che tanti attori di talento avessero deciso di lavorare a True Blood. Tuttavia proprio le loro capacità hanno contribuito alla creazione di una serie tv, che era “davvero selvaggia, folle e intelligente” e che “ha spinto la cultura in avanti”. E a proposito di True Blood, lo sapete che Benedict Cumberbatch avrebbe potuto essere protagonista della serie tv?





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