Richard Gadd difende Netflix nel processo

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Baby Reindeer, arrivata su Netflix l’11 aprile, ha conquistato gli spettatori (qui la nostra recensione). La serie è basata su una storia vera di stalking e abusi che ha coinvolto il protagonista e autore Richard Gadd.

La serie tv segue le vicende di Donny (Gadd), aspirante comico, che finisce per respingere le avances di Martha (interpretata da Jessica Gunning), una donna che entra nel bar dove lavora e inizia a tormentarlo, inizialmente con delle e-mail per poi passare a uno stalking più intenso e fisico, facendo riemergere traumi sopiti.

Dall’uscita della serie si è sollevato un polverone, facendo emergere quella che è la “vera” Martha. Fiona Harvey, avvocatessa scozzese, ha svelato la sua identità partecipando a un’intervista nel programma Piers Morgan Uncensored, procedendo poi a denunciare Netflix chiedendo 170 milioni di dollari.

Richard Gadd ha deciso di esprimere il suo sostegno verso Netflix in questa causa con una dichiarazione entrata a far parte degli atti del processo.

Le parole di Richard Gadd, autore di Baby Reindeer, a supporto di Netflix

Dopo l’intervista con Piers Morgan, Fiona Harvey ha denunciato Netflix per diffamazione, negligenza e violazione del suo diritto alla privacy.

Come riporta TvLine, Richard Gadd è intervenuto nella causa a supporto di Netflix con una dichiarazione lunga 21 pagine che racconta nel dettaglio ciò che è accaduto nella vita reale tra lui e Harvey ma che ribadisce anche che Baby Reindeer è un’opera di finzione, che è solo “emotivamente vera e difende le sue scelte artistiche.

Scrive:

La serie è un’opera drammatica. Non è un documentario o un tentativo di realismo. Mentre la serie è basata sulla mia vita e su eventi della vita reale ed è, nel profondo, emotivamente vera, non è un resoconto battuta per battuta degli eventi e delle emozioni che ho vissuto mentre si verificavano. È romanzata e non intende rappresentare fatti reali.”

Nel documento, Gadd ricorda come abbia cercato di mantenere segreta l’identità della stalker fermando anche gli spettatori che hanno scatenato una vera e propria caccia per scovare sul web la “vera Martha”:

Durante tutto il processo di scrittura di Baby Reindeer, non ho intenzionalmente fatto riferimento a Harvey per nome in alcun modo. Quando gli spettatori hanno iniziato a fare ipotesi sulle ispirazioni reali per vari personaggi, li ho esortati a fermarsi. Non ho mai avuto intenzione che la serie identificasse una persona reale come Martha Scott, inclusa Harvey. Martha Scott non è Fiona Harvey. Come tutti i personaggi della serie, Martha è un personaggio immaginario con tratti della personalità immaginari che sono molto diversi da quelli di Harvey”.

Gadd ricorda che Harvey l’ha molestato per anni

In un altro pezzo del documento Gadd fa riferimento all’intervista di Harvey da Piers Morgan:

Sono rimasto sorpreso che Harvey sia apparsa a Piers Morgan Uncensored. Sebbene abbia guardato solo alcuni segmenti, ho capito che ha affermato di essere stata l’ispirazione per il personaggio di Martha e che non mi ha mai inviato migliaia di e-mail né lasciato messaggi vocali. Mi ha molestato e perseguitato per diversi anni e, dopo la sua intervista, anche altre persone mi hanno contattato tramite i miei agenti e i miei addetti stampa e hanno detto di essere state molestate anche loro da Harvey, ma erano tutte troppo spaventate da lei per farsi avanti“.

Dopo la denuncia, Netflix ha comunicato a TvLine di voler difendere la loro posizione e il diritto di Gadd di raccontare questa storia.





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