Il nuovo DCU guidato da James Gunn sta correndo a tutta velocità. Superman ha superato ogni aspettativa, aprendo una fase in cui l’universo condiviso sembra finalmente pronto a valorizzare anche gli eroi meno noti del catalogo DC. Già nel primo film sono comparsi Superman, Supergirl, Krypto, Hawkgirl, Green Lantern, Mister Terrific e Metamorpho: un segnale evidente della volontà di costruire un mondo ricco, stratificato e pieno di personaggi già formati. E il sequel, Man of Tomorrow, promette di ampliare ancora di più questo mosaico.
Secondo le indiscrezioni diffuse da alcuni insider, la produzione starebbe cercando un’attrice sulla ventina, molto alta, dal fisico potente, con un temperamento da guerriera e una presenza scenica “tagliente”. La teoria più diffusa parla di una possibile Wonder Woman, ma considerando che il film dovrebbe portare Superman e Lex nello spazio per affrontare Brainiac, un’altra ipotesi sembra molto più interessante: l’arrivo di Big Barda. Una figura che avrebbe tutte le carte in regola per diventare una delle nuove stelle del DCU, nonostante nei fumetti sia sempre stata trattata con una sorprendente mancanza di rispetto.
Big Barda nasce nel Quarto Mondo di Jack Kirby, uno degli universi narrativi più immaginifici e complessi mai creati da un autore americano. Figlia di una delle migliori guerriere di Apokolips, viene strappata alla madre e cresciuta da Granny Goodness, che la addestra senza pietà per trasformarla nella futura leader delle Female Furies. La sua vita cambia per sempre quando incontra Scott Free, alias Mister Miracle, l’erede adottivo di Darkseid. I due si innamorano, fuggono insieme e si trasferiscono sulla Terra, dove costruiscono una delle relazioni più mature, sane e rivoluzionarie mai viste nei fumetti del periodo. Debuttando nel 1971, Barda è fortissima, altissima, fisicamente dominante, e la serie la presenta senza mai deriderla per questo. È un ribaltamento radicale degli stereotipi dell’epoca.
Sul piano della forza, Barda è allo stesso livello di Wonder Woman e Superman. È un soldato cresciuto nella brutalità di Apokolips che sceglie volontariamente di essere un’eroina, pur non avendo mai conosciuto vera gentilezza. La tensione tra la sua natura “da guerra” e il suo desiderio di una vita normale è uno degli aspetti più affascinanti del personaggio, così come il suo legame con i Nuovi Dei. In un DCU che ha dichiarato di non voler introdurre Darkseid troppo presto, Barda sarebbe il ponte perfetto: un modo per espandere quel mondo senza bruciare le tappe.
Eppure, per quanto sia un personaggio ricco di potenziale, Big Barda raramente ottiene lo spazio che merita. È stata introdotta come comprimaria di Mister Miracle e da allora compare spesso solo accanto al marito o all’interno delle storie dei Nuovi Dei. Certo, è diventata una presenza ricorrente nei Birds of Prey, ma al di fuori di quel contesto continua a essere marginalizzata o usata come semplice strumento narrativo.
Anche nelle grandi saghe cosmiche, dove Darkseid e gli altri Nuovi Dei giocano ruoli centrali, Barda non parte mai in prima linea. L’esempio più recente è DC K.O., un enorme torneo di combattimento dove i personaggi si sfidano per decidere chi affronterà Darkseid come nuovo King Omega. In una competizione basata sulla forza bruta e sulla ferocia, sarebbe naturale pensare che Barda fosse tra le favorite. E invece sembra destinata a uscire subito, eliminata da Zatanna – una sconfitta che ha senso all’interno della storia, ma che conferma un trend costante: Barda viene spesso sacrificata solo per mostrare quanto un villain sia potente.
La verità è che tutti sanno che Barda è fortissima, ma non essendo un nome “di prima fascia”, il suo enorme potenziale viene sistematicamente ignorato per dare spazio ad altri. Un peccato, perché il personaggio sarebbe perfetto per guidare eventi cosmici, saghe interplanetarie e storyline emotivamente complesse.
Ed è qui che entra in gioco il nuovo corso cinematografico targato Gunn. Il DCU sta cercando figure forti, riconoscibili e in grado di portare sullo schermo nuovi angoli dell’universo DC. Big Barda sarebbe perfetta: ha un passato drammatico, legami potenti con personaggi iconici, un potenziale visivo gigantesco e una presenza che potrebbe ridefinire il ruolo delle eroine dell’universo DC sul grande schermo.
Se davvero sarà lei a entrare in Man of Tomorrow, potrebbe essere l’inizio di una rinascita attesa da decenni: la consacrazione di una guerriera enorme, complessa, emotiva e incredibilmente moderna, che i fumetti non hanno mai saputo valorizzare come meritava.
Fonte: ComicBook
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