Predator: Badlands ha intrapreso una strada completamente inedita per la saga. Per la prima volta, infatti, l’iconico cacciatore intergalattico non è la minaccia da temere, ma bensì l’eroe di una storia che mai come questa volta l’ha messo al centro degli eventi. Si tratta, insomma, di mossa coraggiosa destinata a portare il franchise in territori completamente nuovi.
Persino Dek, il giovane Predator – o, se preferite, “Yautja”, interpretato dall’esordiente Dimitrius Schuster-Koloamatangi, viene presentato nel film come lo sfavorito della situazione. Si tratta di un’etichetta raramente associata a un Predator, eppure, l’idea alla base del film di Dan Trachtenberg, già regista dell’apprezzatissimo capitolo precedente Prey e co-regista di Killer of Killers, è nata in modo molto diverso.
Come ha rivelato in una recente intervista a The Direct, il progetto ha infatti avuto un’origine piuttosto.. tarantiniana. Inizialmente, Badlands doveva essere ambientato durante la Seconda guerra mondiale con il Predator impegnato a sterminare i nazisti, proprio come se fosse un personaggio di Bastardi senza gloria:
«La prima chicca dell’idea è stata: e se vincesse il Predator? E non volevo davvero che fosse un film slasher in cui vince lo slasher, volevo davvero che voi facessi il tifo per quel ragazzo, e poi, facendo il tifo per lui, ho pensato, beh, immagino che potrebbe essere ambientato nella seconda guerra mondiale, e che stia prendendo a calci il c*lo dei nazisti o qualcosa del genere. Ma anche allora, sentivo che non era davvero un nuovo film speciale. E poi mi sono detto.. aspetta un secondo.. e se fosse davvero il protagonista della sua storia, e convincessi le persone a fare davvero il tifo per lui nel suo viaggio, nella sua avventura?»
Da quella riflessione, Badlands ha preso la forma di un film che ribalta i ruoli classici della saga, portandoci a empatizzare con la prospettiva del temibile cacciatore alieno. Trachtenberg ha anche svelato alcuni retroscena sul look di Dek e sulle difficoltà nel disegnare un nuovo stile per il giovane Yautja:
«Ngila Dickson è stata la nostra costumista che ha vinto un Oscar per Il Signore degli Anelli. Di solito, i costumi dello Yautja vengono realizzati solo dai designer delle creature. Questa è la prima volta che abbiamo ad occuparsene qualcuno del reparto costumi, un vero artista di quel mestiere specifico che ne disegna il guardaroba. Alcuni dei primi modelli sembravano un po’ troppo medievali e troppo legati alla Terra, e hanno davvero cercato di trovare qualcosa che fosse significativo e che fosse un po’ più spartano, dato che la loro cultura è così hardcore, e anche questo era un po’ più simile alla cultura nomade barbarica di Conan.»
Predator: Badlands è attualmente in programmazione nei cinema.
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Foto: 20th Century Studios
Fonte: The Direct
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