Predator: Badlands promette di ampliare l’universo del celebre cacciatore intergalattico, ma lo fa adottando una decisione che sta già dividendo i fan. Il film diretto da Dan Trachtenberg, in arrivo nelle sale il 7 novembre 2025, sarà infatti vietato ai minori di 13 anni (PG-13) — una scelta che riporta alla mente le discussioni accese che accompagnarono Alien vs. Predator nel 2004.
Dopo che la saga di Alien ha scelto di ignorare le vicende dei crossover, il franchise di Predator sembra invece volerle abbracciare. Badlands riprende più di un elemento da Alien vs. Predator, a partire dalla presenza di una sintetica Weyland-Yutani — la celebre corporazione del mondo di Alien — interpretata da Elle Fanning. È la prima volta che un androide proveniente da quell’universo compare in un film di Predator, e il dettaglio ha già alimentato speculazioni su un possibile futuro incontro tra i due mostri.
Fin dal 1987, la saga di Predator ha mantenuto un’impronta fortemente violenta e vietata ai minori. Solo Alien vs. Predator ricevette una classificazione PG-13, attirandosi le critiche dei fan per aver “addolcito” due tra le creature più spietate del cinema. La stessa accusa torna oggi con Badlands: la paura è che il film possa perdere la brutalità e l’intensità che da sempre contraddistinguono la serie.
Eppure, secondo gli addetti ai lavori, la scelta non indica una riduzione della violenza, ma un espediente tecnico per aggirare le limitazioni del sistema di classificazione americano. In Predator: Badlands non compaiono esseri umani: tutto il sangue in scena sarà quindi verde, bianco o viola, appartenente a Predator, androidi e nuove specie aliene. Proprio l’assenza di sangue rosso — quello che la MPAA considera più “realistico” e problematico — avrebbe permesso al film di ottenere il PG-13 senza rinunciare a un alto livello di azione.
Il paragone più calzante è con titoli come X2: X-Men United o Iron Man 2, che mostrarono combattimenti intensi ma non “umani”, ottenendo così la stessa classificazione. Una violenza stilizzata, non per questo meno spettacolare. E la storia insegna che un rating più leggero non garantisce automaticamente un film peggiore: Il Cavaliere Oscuro ne è l’esempio più noto.
La decisione potrebbe inoltre avere un impatto positivo al botteghino. Dopo il successo di Prey su Disney+ e l’ottima accoglienza di Predator: Killer of Killers, Badlands segna il ritorno del franchise nelle sale, con un budget stimato attorno ai 100 milioni di dollari. Disney e 20th Century Studios puntano a rendere il film più accessibile, capace di attirare una nuova generazione di spettatori senza alienare i fan storici.
Predator: Badlands si prepara quindi a un equilibrio delicato: onorare la tradizione sanguinaria del franchise, ma con una veste più strategica e visivamente controllata. Se il risultato sarà un compromesso riuscito o un passo falso, lo scopriremo solo quando il cacciatore tornerà a far tremare gli schermi.
Fonte: MovieWeb
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