Con Predator: Badlands, il regista Dan Trachtenberg ha portato la saga dei cacciatori alieni in territori ancora inesplorati. Ma tra le nuove ambientazioni futuristiche e l’azione brutale, i fan più attenti hanno notato qualcosa di familiare: un dettaglio visivo ispirato ai film di Alien.
In una recente intervista con CinemaBlend, Trachtenberg ha confermato che il suo film contiene un piccolo, ma significativo, omaggio a Alien: Romulus, l’opera diretta da Fede Álvarez nel 2024. Il regista ha raccontato di aver scoperto l’idea durante la visione di una versione preliminare del film di Álvarez: «In Romulus mi aveva colpito l’immagine degli occhi che, quando si ribaltano, rivelano la “W” di Weyland-Yutani. Ho pensato subito: dobbiamo usarlo anche noi».
Il riferimento alla Weyland-Yutani, la famigerata corporazione che domina l’universo di Alien, è un indizio che non è sfuggito ai fan. Anche se Trachtenberg chiarisce che Predator: Badlands non è direttamente collegato alla serie Alien: Earth o ai film precedenti, ammette di aver lasciato la porta aperta per futuri crossover: «Non c’è una collaborazione ufficiale perché le nostre storie si svolgono in epoche diverse, ma ho voluto che esistesse un filo invisibile tra i due mondi».
Ambientato in un futuro lontano, Predator: Badlands vede Elle Fanning e Dimitrius Schuster-Koloamatangi alle prese con una nuova minaccia aliena. Trachtenberg ha deciso di ambientare la storia “il più avanti possibile nel tempo” per dare al franchise una libertà narrativa totale, evitando sovrapposizioni con le cronologie di Alien: Romulus e Alien: Earth.
Il risultato è un film che espande l’universo dei Predator pur conservando quel legame estetico e tematico con la saga di Ridley Scott: la fusione tra terrore, tecnologia e istinto di sopravvivenza. Un piccolo gesto, quello del dettaglio visivo “rubato”, che diventa simbolo di un dialogo continuo tra due dei più grandi mondi della fantascienza contemporanea.
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