Non vedevo un film così da anni: dovreste vedere immediatamente questo action movie passato sotto i radar

«Non vedevo un film così da anni»: è questo il tipo di reazione che sta accompagnando Gladiator Underground, un action movie passato clamorosamente sotto i radar ma che, nelle ultime ore, sta esplodendo sui social e tra gli appassionati del genere. In un panorama dominato da franchise miliardari e sequel infiniti, non è da tutti che un titolo indipendente riesca a catturare l’attenzione degli spettatori più esigenti. Eppure, secondo molti, questo è esattamente il film che gli amanti delle arti marziali aspettavano da tempo.

La storia è semplice, quasi archetipica: un combattente in difficoltà decide di partecipare a un torneo clandestino dove la morte è parte del gioco. È una formula collaudata, resa immortale da film come Enter the Dragon e Bloodsport. Ma Gladiator Underground non si limita a replicare quel modello: lo rivitalizza con un’energia moderna, coreografie millimetriche e una cura per l’azione che oggi raramente si vede anche in produzioni molto più costose.

Disponibile in digitale e pronto a sbarcare gratuitamente su The Roku Channel il 18 dicembre, il film ha iniziato a diffondersi grazie al passaparola di chi lo ha scoperto per caso, rimanendone completamente folgorato. «È uno dei migliori film di arti marziali che abbia visto negli ultimi anni», scrive l’utente @DerekBrocks su X/Twitter, lodando la precisione della messinscena e la potenza del lavoro svolto dal regista Chaya Supannarat e dal team di stunt Thai insieme al Martial Club. La definizione che ricorre di più? “Impeccabile”.

La critica non è da meno. Aaron Neuwirth di We Live Entertainment sottolinea come il film ricordi quanto talento esista lontano dai blockbuster: «In un mondo in cui stunt ed effetti non ricevono il credito che meritano, questo è esattamente il tipo di film che dimostra che cosa si può fare con passione e competenza». E mentre Darren Murray di MAAC ammette che il cast non vincerà premi per la recitazione, aggiunge che dovrebbe vincerli tutti per le sequenze d’azione, definite «da frantumare le ossa e sfidare la gravità». Non mancano nemmeno gli elogi alla parte emotiva: Zhi Ho di Gazettely definisce il film «feroce e avvincente», ma soprattutto «assolutamente prioritario» per i fan del genere.

In effetti, il successo di Gladiator Underground nasce proprio dalla sua capacità di equilibrare brutalità e sentimento. Da un lato ci sono coreografie mozzafiato, nate dall’esperienza del team dietro Everything Everywhere All at Once; dall’altro, la storia di Max e Wu, due fratelli separati che si trovano costretti a combattere non solo per sopravvivere, ma per decidere chi vogliono essere davvero. È questo cuore drammatico a dare senso all’adrenalina, trasformando il film da semplice esercizio stile a un racconto sorprendentemente coinvolgente.

Certo, il budget ridotto si percepisce in alcuni momenti e gli antagonisti non sempre hanno la presenza scenica che meriterebbero. Ma questi dettagli non intaccano un’esperienza che molti spettatori definiscono come “una delle più intense dell’anno”. Anche grazie a trovate visive come la Steel Wheel, una variante del combattimento che da sola varrebbe il prezzo del biglietto, Gladiator Underground riesce a distinguersi in un genere affollatissimo.

Il cast, guidato da D.Y. Sao (Everything Everywhere All at Once), Andy Le (The Paper Tigers) e Brian Le (American Born Chinese), è affiancato da nomi come Apasiri Kulthanan (Fistful of Vengeance), Selina Wiesmann, Geoffrey Giuliano (Squid Game), Ron Smoorenburg e Sahajak Boonthanakit. Una squadra che sa muoversi con naturalezza dentro un film che vive del suo linguaggio fisico più che dei dialoghi.

Alla fine, Gladiator Underground funziona perché non cerca scorciatoie: punta tutto sull’artigianato dell’action, sul sudore, sui colpi, sui movimenti coreografati al millimetro. E in un’epoca in cui il verde digitale spesso domina, vedere combattimenti reali, tangibili, pesanti, è un piccolo shock cinematografico.

Se amate i film di arti marziali, i tornei clandestini, o semplicemente l’action fatto come si deve, questo è uno di quei titoli che non dovreste farvi scappare. E quando arriverà su The Roku Channel, probabilmente sentirete anche voi la stessa frase che sta rimbalzando ovunque: «Non vedevo un film così da anni».

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