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Non capirete niente: questo thriller sci-fi è il gioiello nascosto da recuperare

«Non capirete niente»: questo thriller sci-fi è il gioiello nascosto da recuperare

Un gruppo di amici si ritrova per una cena qualsiasi, proprio nella notte in cui una cometa attraversa il cielo. Le chiacchiere da salotto diventano presto indizi, le luci saltano, i telefoni impazziscono, dall’altra parte della strada c’è una casa identica con persone identiche. Da qui in poi, “capire tutto” non è il punto: il fascino del thriller sci-fi Coherence sta nel modo in cui trasforma il dubbio in motore narrativo, costringendo lo spettatore a ricalibrare di continuo ciò che pensa di aver visto.

James Ward Byrkit gira in pochi giorni, con un micro-budget e un’unica location, ma moltiplica le possibilità del racconto: niente effetti vistosi, solo regole che si piegano, porte che si aprono su versioni alternative, oggetti che diventano prove o trappole. L’impianto semi-improvvisato dà ai dialoghi un’urgenza reale; le crepe tra coppie ed ex, gelosie e mezze verità affiorano mentre la situazione sfugge di mano. È fantascienza di idee, tesa e “da camera”, che gioca con identità, libero arbitrio e con l’angoscia esistenziale del “potrei essere io… ma non proprio”.

Il cast corale, con Emily Foxler, Maury Sterling e Nicholas Brendon, lavora sul non detto e sulla paura che i personaggi hanno di sé stessi più che del “mostro”. Quando la cometa innesca il corto circuito della realtà, ogni scelta pesa il doppio: quale versione di me merita di sopravvivere? Quale passato sto cercando di correggere? Il film incastra questi interrogativi in 89 minuti compatti, senza spiegoni, affidandosi a dettagli e ritorni di motivi visivi che ricompensano chi osserva.

Proprio perché rifiuta la soluzione facile, Coherence divide e conquista: a qualcuno potrà sembrare “scarno” o troppo ellittico, ma è esattamente questa sobrietà a far crescere la tensione. La camera a mano, il buio, la grana domestica non sono limiti, sono scelte che avvicinano lo spettatore al tavolo di quella cena, dentro un esperimento che somiglia a una lunga, modernissima puntata di Twilight Zone.

Negli anni è diventato un piccolo cult: molti lo riguardano per cogliere i segnali disseminati lungo il percorso, altri lo elogiano per come riesce a far discutere ben oltre i titoli di coda. Se cercate un thriller sci-fi capace di far molto con pochissimo e di restare in testa per giorni, questo è il gioiello nascosto da recuperare: corto, cattivo, intelligente. E no, non capirete tutto: è proprio lì che comincia il divertimento.

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