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La nuova serie di Harry Potter potrebbe finalmente correggere un grave errore dei film originali

La nuova serie di Harry Potter potrebbe finalmente correggere un grave errore dei film originali

La nuova serie di Harry Potter targata HBO ha diviso i fan fin dal suo annuncio. Da un lato, c’è chi ritiene superfluo adattare ancora una volta una storia già raccontata al cinema con enorme successo; dall’altro, molti vedono in questo reboot l’occasione perfetta per esplorare finalmente tutti quegli elementi che i film hanno dovuto tralasciare. Tra questi, uno dei più discussi riguarda il modo in cui i lungometraggi hanno rappresentato Lord Voldemort, riducendo il suo arco narrativo a una caricatura del male assoluto, priva della complessità psicologica che emergeva invece nei romanzi.

Nei film, l’interpretazione di Ralph Fiennes ha reso Voldemort memorabile, ma il personaggio è rimasto confinato a un registro quasi teatrale, dominato da cadenze grottesche e risate sinistre. La serie HBO potrebbe finalmente restituirgli una dimensione umana, indagando il passato di Tom Riddle e le circostanze tragiche della sua nascita. Prima ancora di essere il mago più temuto di tutti i tempi, Riddle è infatti il figlio di una donna spezzata: Merope Gaunt, discendente di Salazar Serpeverde, e di un uomo che non l’ha mai amata, Tom Riddle Sr.

Nato da un’unione forzata da una pozione d’amore, Tom viene al mondo in assenza totale di affetto. Orfano fin dalla nascita, cresce in un ambiente ostile e senza punti di riferimento, convinto di essere stato abbandonato. J.K. Rowling stessa ha spiegato che il suo concepimento “senza amore” lo ha reso incapace di provarlo a sua volta: un dettaglio fondamentale che i film non hanno mai approfondito davvero.

Raccontare questo aspetto significherebbe mostrare l’origine del male come prodotto dell’abbandono e della solitudine, non come una condizione innata. L’infanzia all’orfanotrofio, i primi segni di potere, la paura di essere rifiutato: tutto questo spiega la nascita di un individuo che sceglie il controllo e la paura come uniche forme di legame con gli altri. Al contrario di Harry, che trova in amicizia e amore la sua forza, Tom Riddle costruisce la propria identità sull’assenza di entrambe.

Humanizzare Voldemort non significa giustificarlo. Significa riconoscere che anche il male più assoluto nasce da radici umane. È un passaggio narrativo che i film hanno sfiorato ma mai realmente affrontato, preferendo concentrarsi sul conflitto tra bene e male piuttosto che sul perché quel male sia nato.

Se la nuova serie saprà restituire profondità a questo aspetto, potrà finalmente offrire la versione più completa e coerente del villain più iconico della saga. Un personaggio non più solo simbolo dell’oscurità, ma risultato di una catena di errori, privazioni e illusioni che lo hanno condannato per sempre a non conoscere l’amore.

Fonte: CBR

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