Intervista a Nick E. Tarabay per Spartacus: House of Ashur
Con l’arrivo in Italia dal 6 dicembre 2025 su MGM+, disponibile su Prime Video Channel, l’universo di “Spartacus” si espande in maniera inaspettata con “Spartacus: House of Ashur“. Questa nuova serie prequel esplora una what ifnarrative incentrata su uno dei personaggi più complessi e indimenticabili dell’intera saga: Ashur. Abbiamo avuto l’opportunità di approfondire questo attesissimo ritorno con il suo interprete, Nick E. Tarabay, che ci ha guidato dietro le quinte di una delle produzioni più intriganti dell’anno.
Chi è Nick E. Tarabay?
Nick E. Tarabay è un attore di origini libanesi-americane noto per la sua versatilità e per la sua capacità di dare vita a personaggi complessi e spesso ambigui. La sua carriera lo ha visto spaziare tra diversi generi e ruoli, ma è senz’altro il personaggio di Ashur nella serie “Spartacus – Sangue e sabbia” ad averlo lanciato sulla scena internazionale. In quella serie, Tarabay ha interpretato Ashur, un ex gladiatore ferito che diventa una spia astuta e il braccio destro del lanista Batiato, riprendendo il ruolo anche nel prequel “Spartacus – Gli dei dell’arena” e nella seconda stagione “Spartacus – La vendetta”.
Oltre all’universo di “Spartacus“, Tarabay ha lasciato il segno in produzioni di grande rilievo. Nel 2013 è apparso come ufficiale Klingon in “Into Darkness – Star Trek” di J. J. Abrams e ha interpretato Dexter Gamble nella settima stagione di “Burn Notice – Duro a morire”. Nel 2014 lo ha visto unirsi al cast di “Arrow” nei panni del supercriminale Digger Harkness/Capitan Boomerang. Ha avuto anche un ruolo secondario nella quarta stagione di “Person of Interest” come Devon Grice, un agente segreto dell’ISA, e nel 2017 è entrato nel cast della seconda stagione di “The Expanse“. Più recentemente, nell’ottobre 2020, è stato scelto come il cattivo Eclipso per la seconda stagione di “Stargirl”. Ora, nel 2025, fa un trionfale ritorno nei panni di Ashur in “Spartacus: House of Ashur“, consolidando il suo status di attore poliedrico e amato dal pubblico.
Il destino di Ashur: tra scrittura geniale e preparazione intensa
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Durante l’intervista, Tarabay ha rivelato il profondo legame con la sceneggiatura di Steven DeKnight, creatore della serie originale e di questo spin-off. L’attore era a conoscenza dell’”ultima battuta” che Ashur avrebbe pronunciato nella serie finale, una battuta che promette brividi e lascerà il pubblico con il fiato sospeso. “Sapevo che saremmo arrivati lì,” ha spiegato Tarabay, “ma non sapevo come. Questa è la testimonianza di quanto sia brillante Steven DeKnight. Mi fido completamente di lui, quindi sapevo che mi avrebbe portato lì. Ero estremamente in attesa di capire come saremmo arrivati a quel punto.”
La preparazione per un ruolo così iconico e stilisticamente complesso ha richiesto un impegno particolare. Tarabay ha rivelato di aver studiato Shakespeare per immergersi nelle sfumature linguistiche del testo, descrivendo lo show come “Shakespeare incontra i Soprano e Conan il Barbaro”. Per affrontare i dialoghi, ha adottato un approccio meticoloso: “La migliore strada è semplicemente farlo e rifarlo, e rifarlo ancora e ancora, finché non diventa una seconda natura.” Ha aggiunto che solo dopo il terzo episodio ha iniziato a sentirsi completamente a suo agio con il personaggio, a dimostrazione della profondità con cui ha abbracciato Ashur.
Ashur come faro per I “Sottoproletari”
Un aspetto affascinante del personaggio di Ashur nella nuova serie è il suo ruolo di “faro” per i reietti, i “sottoproletari”. Tarabay ha spiegato come Ashur, provenendo dal mondo dei gladiatori come Spartacus, Crixus e Gannicus, abbia visto la grandezza e le potenzialità. Ora, in un nuovo mondo, usa strumenti diversi per guidare e spingere gli altri nella giusta direzione. “È spietato”, ha sottolineato Tarabay, “perché non c’è posto per l’errore. Se non producono, muoiono. In questo show, nessuno è al sicuro. O produci o sarai tu a essere ‘prodotto’.” Ashur, quindi, pur offrendo guida, non esita a eliminare chi non si dimostra all’altezza.
Il piacere di un ritrovo: Lucy Lawless e I legami duraturi
Il ritorno sul set ha offerto anche la gioia di ritrovare volti familiari. Tarabay ha condiviso la sua felicità per la riunione con Lucy Lawless, interprete di Lucrezia.“Io e Lucy abbiamo un ottimo rapporto”, ha detto.“Avevamo un’ottima intesa perché avevamo scene così difficili insieme nelle stagioni passate, quindi siamo diventati amici e siamo rimasti in contatto anche dopo la fine dello show.” La presenza di Lawless è stata un privilegio, non solo per la sua bravura come attrice, ma anche per la sua ricchezza di esperienze e storie personali.
La tragedia greca di Ashur: la scena più difficile
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Quando gli è stato chiesto della scena più difficile da girare, sia mentalmente che fisicamente, Tarabay ha lasciato intendere che il peggio doveva ancora arrivare per chi ha visto solo i primi cinque episodi. “Dal sesto al decimo episodio peggiora”, ha rivelato. “I primi cinque episodi ti stanno preparando. Questo è quello che sta per succedere, e poi intraprendiamo un viaggio selvaggio.” Ha menzionato in particolare una scena nell’episodio 9 che Ashur è costretto a compiere, qualcosa che non vuole fare e che lo sconvolgerà mentalmente. “L’ho sempre descritta come l’assoluta tragedia greca”, ha commentato Tarabay, sottolineando la difficoltà di quella sequenza anche per lui come attore.
L’appagamento di un viaggio completato
Alla fine delle riprese, la cosa più gratificante per Nick E. Tarabay è stata pronunciare quella “ultima battuta” che Steven DeKnight gli aveva dato.“Ho aspettato quella battuta per anni”, ha confessato.“Quando finalmente l’ho potuta dire, è stato come se avessi completato un viaggio.” Ha descritto il modo in cui è stata girata come “epico”, promettendo che sarà l’ultima battuta dell’ultima scena della stagione a lasciare il pubblico senza parole.
“Spartacus: House of Ashur” si prospetta come un’espansione audace e avvincente dell’amato franchise, guidata dalla performance magnetica di Nick E. Tarabay. La serie offre un’immersione profonda nel lato oscuro e complesso di Ashur, promettendo emozioni forti e un viaggio narrativo indimenticabile.

