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Intervista a Malcolm McDowell al Lucca Film Festival 2025

Intervista a Malcolm McDowell al Lucca Film Festival 2025

Malcolm McDowell stregato da Lucca, Caligola“, Kubrick e una carriera oltre il tempo

Il Lucca Film Festival ha celebrato un’icona del cinema: Malcolm McDowell, attore britannico dalla carriera eclettica e audace. Da Alex DeLarge in “Arancia Meccanica” all’imperatore Caligola, McDowell ha scolpito personaggi indimenticabili, spesso controversi, che hanno segnato la storia del cinema. In occasione della presentazione di “Caligola: The Final Cut“, McDowell si è aperto in un’intervista che ha spaziato tra aneddoti, ricordi e riflessioni sul suo percorso artistico.

Un premio che vale più di una competizione

McDowell ha ricevuto al Lucca Film Festival un premio alla carriera, un riconoscimento che va oltre la mera competizione tra attori. Con la sua consueta schiettezza, l’attore ha commentato: “Ad essere onesto, non sono un grande fan dei premi. Credo che gli attori ne ricevano già abbastanza. Detto questo, è molto bello ricevere un premio per l’intera carriera piuttosto che per una competizione tra attori. È una follia. Se non interpreti la stessa parte, come fai a giudicare, davvero? Penso che ricevere un premio per la propria intera carriera sia fantastico. Significa solo che sono in giro da molto tempo. Mi fa sentire piuttosto vecchio, in realtà. Ma ehi, continuo ad andare avanti e amo ancora quello che faccio”. Parole che rivelano un approccio pragmatico e disincantato al mondo dello spettacolo, ma anche un amore incondizionato per il suo mestiere. McDowell sembra considerare il premio come una sorta di “certificato di longevità” in un ambiente effimero come quello cinematografico.

“Caligola: The Final Cut”: redenzione o sfruttamento?

La presentazione di “Caligola: The Final Cut” ha riportato McDowell a un’esperienza controversa e traumatica. L’attore ha espresso il suo disappunto per la versione originale del film, pesantemente alterata con scene pornografiche aggiunte successivamente. “Quello che ha fatto Guccione è stato un tradimento, un tradimento di tutti noi. Ed era un uomo davvero orribile. Non mi piace parlare male di nessuno, davvero. Ma anche ai suoi figli non piaceva. Quindi, non aggiungo altro”. Parole dure, che testimoniano la profonda ferita causata dalla manipolazione del film e la sua frustrazione per essere stato associato a un’opera che tradiva le intenzioni originali. Resta da vedere se questa “Final Cut” riuscirà a restituire dignità al lavoro di McDowell e del resto del cast.

Arancia Meccanica, un incontro magico con Kubrick

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“Arancia Meccanica” ha segnato la consacrazione di McDowell come icona del cinema. L’attore ha raccontato con emozione il suo incontro con Stanley Kubrick e come fu scelto per il ruolo di Alex DeLarge: “Kubrick mi ha visto nel mio primo film, If, diretto da Lindsay Anderson, un altro grande regista, e mi ha scelto da lì. In realtà, la sua vedova, Christiana Kubrick, mi ha detto, circa 20 anni dopo la morte di Stanley, che avevano visto If a casa, ho fatto il mio ingresso, ho recitato la scena. Lui ha premuto l’interfono e ha detto: Rifacciamola. Voglio rivederla. Quattro volte. Alla fine della quarta volta, si è rivolto alla moglie e ha detto: Abbiamo trovato il nostro Alex”. Un aneddoto che svela il genio intuitivo di Kubrick e la sua capacità di riconoscere il talento al primo sguardo.

Arancia Meccanica, un’opera che interroga il presente

“Arancia Meccanica” continua a turbare e affascinare il pubblico, a distanza di decenni dalla sua uscita. McDowell ha offerto una chiave di lettura del film che ne spiega la sua duratura rilevanza: “Se volete sapere cosa significa davvero Arancia meccanica in una frase, è la capacità dell’uomo di scegliere. Questo è tutto. Scegliere di essere un uomo morale o immorale”. Una riflessione profonda sulla libertà di arbitrio e sulla responsabilità individuale, che risuona con forza nel contesto sociale e politico contemporaneo. “Arancia Meccanica” non è solo un film cult, ma un’opera d’arte che continua a interrogarci sulla natura umana e sul futuro della nostra società.

L’intervista a Malcolm McDowell al Lucca Film Festival è stata un’occasione unica per ripercorrere una carriera straordinaria, costellata di successi, controversie e incontri indimenticabili. L’attore si è dimostrato un uomo schietto, ironico e profondamente legato alla sua arte, capace di emozionare e far riflettere il pubblico con la sua straordinaria umanità.

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