Arriva oggi in sala, 19 novembre, Wicked: For Good, uno dei titoli più attesi dell’anno e seconda parte dell’adattamento cinematografico del celebre musical di Broadway. Il film riprende direttamente gli eventi della prima pellicola, ampliando la storia di Elphaba e Glinda e intrecciandola con quella del classico Il mago di Oz del 1939. Questa nuova tappa del racconto promette di mostrare un punto di vista alternativo e sorprendente sulla leggenda della Strega Cattiva dell’Ovest, spingendoci a guardare ancora una volta un mito del cinema con occhi completamente diversi.
Con l’uscita del film, si risolve finalmente il grande mistero che ha tenuto banco per mesi tra i fan: l’identità dell’attrice scelta per interpretare Dorothy Gale, la protagonista del film del 1939 che in questa versione ricopre però un ruolo molto diverso. Wicked: For Good non ripropone infatti una nuova eroina al centro della scena, ma la utilizza come figura di raccordo per raccontare meglio l’impatto che la sua missione ha su Elphaba e Glinda. La produzione ha scelto di non mostrare mai direttamente il volto di Dorothy, pur mantenendo intatto il peso narrativo del suo viaggio per sconfiggere la Strega dell’Ovest e consegnare la scopa al Mago. Una scelta precisa, pensata per non sostituire nell’immaginario collettivo l’interpretazione iconica di Judy Garland.
Il film tuttavia conferma nei titoli di coda che a interpretare Dorothy è l’attrice britannica Bethany Weaver, dopo mesi di speculazioni che avevano portato molti a indicare Alisha Weir come possibile candidata. Weaver appare sempre come presenza sullo sfondo, parte di un racconto che non le dedica spazio diretto ma che ne riconosce comunque l’importanza nella dinamica degli eventi. Attorno a lei compaiono anche lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il Leone Codardo, già anticipati nel primo film e qui inseriti come omaggio alla tradizione, coerenti con il ruolo secondario che hanno nella prospettiva scelta per questa narrazione.
Cynthia Erivo ha spiegato la logica dietro questa impostazione dichiarando: «Penso che sia una cosa meravigliosa da fare perché così ognuno può conservare la Dorothy che conosce». La volontà, dunque, non è riscrivere l’immagine dell’eroina, ma permettere al pubblico di mantenere il proprio riferimento culturale senza che una nuova interprete entri in conflitto con esso. Ariana Grande, reduce dall’assalto del fan sul red carpet di Singapore, ha aggiunto un ulteriore dettaglio sul modo in cui il film rappresenta il rapporto tra Glinda e la ragazza del Kansas, affermando: «Amo quel pizzico di malizia che Glinda ha nei confronti di Dorothy». L’attrice ha poi commentato la dinamica tra le due osservando: «Succedono molte cose e lei non ha davvero tempo di occuparsene. Avrebbe potuto dirle di prendere il treno per la Città di Smeraldo! Ma non l’ha fatto. È un po’ maliziosa, Glinda! Così mi sono immersa completamente nel modo in cui Glinda alza gli occhi al cielo ogni volta che deve avere a che fare con lei».
Pur mantenendo Dorothy in secondo piano, Wicked: For Good riesce a trovare un equilibrio che permette alla sua presenza di restare significativa senza distogliere l’attenzione dal cuore della storia: la trasformazione di Elphaba, il ruolo di Glinda e la complessa costruzione di una leggenda nota da quasi un secolo. L’identità della nuova Dorothy, ora ufficiale, completa il quadro di un progetto che unisce rispetto per il passato e un punto di vista nuovo su una fiaba immortale.
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