La regola è sempre la stessa, ma c’è sempre un modo per aggirarla: George R.R. Martin, allora, è riuscito a “comparire” in una puntata di House of the Dragon. Più o meno, almeno.
Di quale regola stiamo parlando? Secondo quanto sostenuto dallo stesso George R.R. Martin nel corso del Comic-Con di San Diego del 2022, l’autore non comparirà in produzioni derivate da sue opere fino a quando non concluderà l’ormai famigerato The Winds of Winter. Quindi mai, direbbe qualcuno maliziosamente (ma gli vogliamo bene lo stesso). Né in House of the Dragon né da un’altra parte. Martin disse: “Non reciterò finché non avrò finito e consegnato quel libro. Se lo spettacolo sarà ancora in onda, allora forse”.
In ogni caso, le regole sono fatte per essere aggirate. E alla fine Martin è comparso davvero in House of the Dragon, in qualche modo. È successo nel corso dell’ultimo episodio andato in onda (questa la nostra recensione), c’è stata infatti un’apparizione del celebre scrittore. Non fisicamente, bensì scolpito su uno degli alberi di Harrenhal.
Non ci credete? Beh, eccolo qua.
Diciamolo: non sarebbe stato semplice da ritrovare e riconoscere anche per i fan più attenti di House of the Dragon. E l’effetto, in effetti, è voluto. Lo spiega l’art director Dominic Masters, autore dell’easter egg sfuggito ai più. “Volevamo che gli somigliasse abbastanza ma non tanto da farvi essere sicuri. L’idea è che non si riesca a vederlo benissimo, così che uno pensi: ‘Ma quello è George R.R. Martin’, poi però dai un secondo sguardo e dici: ‘Oh, ma è davvero lui?‘“.
Sì, è proprio lui. E a questo punto un interrogativo sorge spontaneo: c’entra qualcosa con le strane visioni che stanno caratterizzando la storyline di Daemon nella seconda stagione di House of the Dragon? Probabilmente, no. Ma noi, nel dubbio, ricorderemo di dare un voto pure a lui nel corso delle prossime pagelle.
