Sarà presentato oggi, 19 ottobre, alla Festa del Cinema di Roma Figlio di Giano, secondo documentario del regista Luigi Grispello (Molise Tropico Felice). Sotto lo sguardo sornione e satirico dell’omonimo dio latino, l’opera racconta una delle tradizioni più curiose e divertenti della Capitale: quella del tradizionale tuffo di Capodanno nel fiume Tevere del cosiddetto Mr. Ok.
Un appuntamento che va avanti dal 1946, quando il belga Rick De Sonay si è tuffato in acqua dal Ponte Cavour, inaugurando il celebre gesto portafortuna della mezzanotte del 1° gennaio. Da allora, il rituale si è ripetuto ogni anno, come recita anche la sinossi di Figlio di Giano:
Dal 1946, il Capodanno, a Roma ha una tradizione particolare. Quella di Mr. Ok, che, allo scoppiare del cannone del Gianicolo, si lancia nelle gelide e basse acque del Tevere biondo cenere, per augurare buon anno a tutti i Romani. Una tradizione che va avanti da più di settant’anni, iniziata proprio da un settantenne. Il fotografo italo-belga Rick De Sonay. Un simpatico vecchietto in slippino e tuba nera, che dopo il tuffo alzava il pollice per rassicurare il pubblico. Da lì, il soprannome: Mr. Ok. Dopo di lui ce ne sono stati diversi che hanno ereditato questo titolo. L’ultimo è Maurizio Palmulli, un bagnino di Ostia con lunghi capelli bianchi, gli orecchini e un tribale sulla schiena.
Ma i Capodanni passano e Maurizio deve trovare un erede. Il prescelto non può che essere lui, il suo vice, Marco Fois. Paninaro a Porta Maggiore, di notte. Di giorno, si allena per far parte di quella storia romana che tanto lo affascina. Inizia un lungo anno per Marco. Un anno di riflessioni e interrogativi. Un conto alla rovescia che termina quando scoppia il cannone a Capodanno.
A fare da filo conduttore al racconto di questa seguitissima tradizione è la figura del dio Giano. «È il dio dai due volti, pieno di contraddizioni e contrasti, come Roma – ha spiegato il regista Grispello. – Due volti in conflitto, come il protagonista di questa storia, Marco Fois. Di notte paninaro (nel senso romano del termine), di giorno atleta. Giano è il dio che guarda al futuro e ha sempre lo sguardo fisso sul passato, come Roma e come Marco, perennemente ancorati alla storia e alla tradizione. È anche il dio del Capodanno, quel giorno in cui si guarda all’anno vecchio e all’anno nuovo. Quel giorno in cui Mr. Ok si prende le prime pagine dei quotidiani e dei notiziari. Giano è anche il dio delle soglie, dei passaggi, delle porte e dei ponti. Porta Maggiore, dove Marco lavora e ponte Cavour, il ponte dei Mr. Ok. Infine, Giano è il padre del Tevere, la spina dorsale di una Roma scoliotica».
Prodotto da Lorenzo Mieli, Mario Gianani e Gabriele Immirzi, Figlio di Giano vede nel cast Marco Fois, con l’amichevole partecipazione di Giorgio Tirabassi.
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