È morto Udo Kier: il Frankenstein di Andy Warhol aveva 81 anni

La notizia della morte di Udo Kier è arrivata da Palm Springs, dove l’attore si è spento all’età di 81 anni. A comunicarlo sono stati il compagno Delbert McBride, che ha parlato con Variety, e l’amico fotografo Michael Childers, che ha diffuso la notizia sui social. Non è stata resa nota una causa della morte, ma si sa che Kier è deceduto in ospedale, nella città californiana dove viveva da anni. Con lui scompare uno degli interpreti più riconoscibili, prolifici e atipici del cinema europeo e hollywoodiano, un volto transitato attraverso oltre duecento titoli e collaborazioni con registi come Andy Warhol, Rainer Werner Fassbinder, Gus Van Sant e Lars von Trier.

La carriera di Udo Kier, nato Udo Kierspe nel 1944 a Colonia, iniziò in circostanze drammatiche: poche ore dopo la sua nascita l’ospedale fu bombardato e lui venne salvato con la madre dalle macerie. La sua infanzia nella Germania del dopoguerra fu segnata dalla povertà; come raccontò al Guardian nel 2002, «non abbiamo avuto acqua calda fino a quando avevo 17 anni». Da adolescente lavorò in fabbrica per mettere da parte abbastanza denaro da lasciare la miseria in cui era cresciuto. A 16 anni conobbe casualmente Fassbinder in un bar della classe operaia di Colonia e, trasferitosi a Londra per studiare inglese, fu notato in una caffetteria. «Mi piaceva l’attenzione, così sono diventato un attore», ricordava.

Il primo ruolo importante arrivò con l’horror del 1970 Mark of the Devil. Ma la svolta giunse quando, durante un volo, si trovò seduto accanto a Paul Morrissey, collaboratore di Warhol, che lo scelse come protagonista di Il mostro è in tavola… barone Frankenstein (Flesh for Frankenstein) nel 1973 e Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!!!
(Blood for Dracula) nel 1974, due titoli oggi considerati pietre miliari del cinema cult. Da quel momento Kier costruì una carriera unica, interpretando villain, figure ambigue e personaggi inquietanti, diventando uno dei caratteristi più richiesti sia nel cinema d’autore sia in quello di genere. Con Fassbinder recitò in La moglie del capostazione, Lola, La terza generazione e nella miniserie Berlin Alexanderplatz.

L’incontro con Lars von Trier negli anni ’80 diede vita a una delle collaborazioni più durature della sua carriera, che lo portò a lavorare in Medea, Epidemic, Europa, The Kingdom, Le onde del destino, Dancer in the Dark, Dogville, Melancholia e Nymphomaniac: Vol. II. Parallelamente, negli anni ’90 ottenne numerosi ruoli hollywoodiani in Ace Ventura: L’acchiappanimali, Johnny Mnemonic, Armageddon, Giorni contati e Blade. Gus Van Sant gli offrì il primo ruolo americano con My Own Private Idaho, mentre Madonna — che lo aveva apprezzato in quel film — lo coinvolse nel libro Sex e nei videoclip Erotica e Deeper and Deeper.

Negli ultimi anni continuò a lavorare con regolarità, apparendo in Brawl in Cell Block 99, Dragged Across Concrete e come protagonista nella commedia Swan Song del 2022. Il suo ultimo film è stato The Secret Agent, presentato a Cannes. Della sua immensa filmografia diceva con autoironia: «100 film sono brutti, 50 film li puoi vedere con un bicchiere di vino e 50 film sono buoni».

Fonte: Variety

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