A quasi quarant’anni dalla sua uscita, uno dei film più crudi e realistici mai realizzati sulla guerra del Vietnam è tornato a far discutere e a conquistare nuove generazioni di spettatori. Si tratta di Platoon, capolavoro del 1986 firmato da Oliver Stone, che dopo anni di assenza è risalito ai vertici delle classifiche di streaming, riaffermandosi come uno dei ritratti più spietati e umani del conflitto.
Il film è oggi disponibile gratuitamente su Tubi, e il suo ritorno non è passato inosservato: a quasi quarant’anni dalla première, Platoon riesce ancora a sconvolgere, grazie al suo approccio diretto, viscerale e totalmente privo di compromessi. Girato con una potenza visiva che non concede tregua, il film resta un’esperienza cinematografica capace di immergere lo spettatore nel caos, nella paura e nel trauma di chi ha vissuto la guerra sulla propria pelle.
Diretto da un Oliver Stone reduce di guerra, Platoon si distingue da qualsiasi altro film del genere per la sua autenticità. Il regista trasforma la propria esperienza in Vietnam in un racconto privo di eroismo, dove la sopravvivenza è l’unico obiettivo possibile e dove la linea tra giusto e sbagliato si dissolve nel fango.
La storia segue Chris Taylor (interpretato da Charlie Sheen), un giovane idealista che lascia l’università per arruolarsi e combattere. Ma una volta sul campo, il suo entusiasmo viene rapidamente sostituito dal terrore. In un plotone diviso tra due sergenti agli antipodi — Barnes (Tom Berenger), spietato e brutale, ed Elias (Willem Dafoe), compassionevole e umano — Chris si trova costretto a scegliere da che parte stare, mentre la guerra diventa una metafora della battaglia morale dentro ogni uomo.
Questa dinamica, semplice ma devastante, trasforma Platoon in un viaggio infernale nella mente di un soldato, dove la violenza non è spettacolo ma conseguenza, e ogni decisione pesa come una condanna.
Uscito nelle sale il 19 dicembre 1986, il film conquistò immediatamente pubblico e critica, incassando oltre 137 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 6 milioni. Agli Oscar del 1987, Platoon trionfò con quattro premi principali: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Montaggio e Miglior Sonoro, superando concorrenti come Top Gun e Aliens.
Con un 89% di recensioni positive su Rotten Tomatoes e un 93% di gradimento del pubblico, è ancora oggi tra le opere più acclamate di Oliver Stone. Nonostante il tempo trascorso, continua a essere studiato come esempio di cinema politico e morale, capace di unire introspezione e denuncia, emozione e brutalità.
Oggi, rivedere Platoon significa rivivere l’angoscia di un’epoca e riflettere sull’assurdità della guerra. Ogni scena — dalle imboscate nella giungla al celebre sacrificio del sergente Elias, immortalato in una delle immagini più iconiche della storia del cinema — è un pugno nello stomaco, ma anche una richiesta di memoria.
Non c’è retorica né glorificazione: solo uomini distrutti, sporcati dall’orrore e dalla colpa. È proprio questa assenza di filtri e giudizi morali a rendere il film così potente ancora oggi.
Che lo si veda per la prima volta o si scelga di riscoprirlo, Platoon resta un’esperienza cinematografica necessaria, capace di ricordarci quanto il cinema, quando è onesto, possa colpire più forte di qualsiasi arma.
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