Dimenticate Tom Cruise: il reboot della Mummia sarà qualcosa di mai visto prima

Dopo anni di silenzio e tentativi falliti di rilanciare il franchise, la Mummia sta per tornare dalle tenebre, ma in una forma completamente diversa da quella che il pubblico ricorda. A guidare la resurrezione del mito ci sarà Lee Cronin, regista di Evil Dead Rise, insieme a due maestri del cinema horror moderno: James Wan (The Conjuring, Malignant) e Jason Blum, fondatore della Blumhouse.
Un trio che promette di riscrivere da zero una delle saghe più iconiche di sempre, spingendola verso territori più oscuri, intimi e disturbanti.

Il progetto — che vedrà la collaborazione tra Warner Bros., New Line Cinema, Atomic Monster e Blumhouse Productions — rappresenta un cambio di direzione netto rispetto ai tentativi precedenti. Dopo il flop del 2017 con Tom Cruise, il nuovo film abbandona l’etichetta “The Mummy” per adottare un titolo inedito: The Resurrected. Un nome che non solo evoca la rinascita del mostro, ma anche quella di un intero franchise, deciso a liberarsi dal peso del passato per ritrovare la propria identità horror.

Secondo quanto riportato dall’insider Daniel Richtman, The Resurrected segna una frattura consapevole con tutto ciò che è venuto prima. L’obiettivo è evitare ogni associazione con il film di Cruise e perfino con le amate avventure di Brendan Fraser, preferendo invece un approccio più cupo e tragico.

La trama, diffusa in anteprima, lascia già intravedere una svolta narrativa potente e originale: “Quando la figlia di un uomo scomparsa da anni ritorna misteriosamente, egli scopre che la ragazza è posseduta dallo spirito di un’antica mummia egizia. Man mano che la maledizione si diffonde, sarà costretto a compiere un rituale mortale per salvarla, anche a costo di diventare lui stesso il mostro.”

Una storia che intreccia dramma familiare, possessione e mitologia egizia, trasformando la figura della mummia da icona d’avventura in manifestazione di dolore e redenzione. Cronin ha descritto il film come “un’esperienza che nessuno ha mai associato a The Mummy”, promettendo un horror adulto e viscerale, più vicino al terrore psicologico che all’azione.

La decisione di rinunciare a un titolo esplicito è anche una strategia narrativa. Dopo l’esperimento fallito del “Dark Universe” di Universal, questo nuovo progetto vuole distinguersi completamente dai film precedenti, cercando un’identità più autoriale e coerente con la tradizione del cinema dell’orrore.

Se i film con Fraser puntavano sull’avventura e quello con Cruise sullo spettacolo digitale, The Resurrected sembra invece voler riportare la Mummia alle sue radici più gotiche e mistiche.
Con la produzione di Blum e Wan, noti per aver riscoperto il valore della paura suggerita e dell’atmosfera opprimente, si può prevedere un film costruito più sulla tensione che sull’effetto visivo.

Le prime immagini promozionali parlano chiaro: sabbia, buio e rituali arcaici sostituiscono i templi esplosivi e i voli in elicottero. La creatura non è più solo un simbolo d’avventura, ma un riflesso della colpa e della perdita umana.

Nel cast troveremo Jack Reynor (Midsommar), Laia Costa (Victoria), Verónica Falcón (Ozark) e May Calamawy, già vista in Moon Knight. Un gruppo di interpreti che unisce talento drammatico e presenza fisica, perfetto per un film che sembra voler fondere l’orrore metafisico con la tragedia familiare.

La data d’uscita è fissata per il 17 aprile 2026, e se le promesse verranno mantenute, potremmo assistere a una vera rinascita del mito. Dopo anni in cui la Mummia è stata relegata a ricordo nostalgico o a fallimento costoso, The Resurrected punta a riportarla là dove tutto è cominciato: nell’incubo, nel mistero e nella paura.

Come ha dichiarato Cronin, “questa non sarà la Mummia che conoscete. Sarà molto, molto peggio”.

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