L’uscita del primo teaser di Avengers: Doomsday ha riacceso in queste settimane l’attenzione attorno al Marvel Cinematic Universe, riportando al centro del dibattito non solo il futuro degli Avengers ma anche i misteri disseminati nei capitoli più amati del passato. Come spesso accade quando Marvel torna a farsi sentire con un progetto-evento, i fan hanno ripreso ad analizzare scene, dialoghi e dettagli di film che, a distanza di anni, continuano a generare teorie e curiosità di lunga durata. Tra queste, una delle più discusse resta senza dubbio quella legata a Avengers: Infinity War e alla celebre frase pronunciata da Doctor Strange sui 14.000.605 futuri possibili.
Sono passati ormai diversi anni dall’uscita del film dei fratelli Russo, ma quella sequenza ambientata su Titano non ha mai smesso di affascinare. Doctor Strange entra in trance, usa la Gemma del Tempo e osserva milioni di possibili linee temporali, alla ricerca dell’unico scenario in cui gli Avengers riescono a fermare Thanos. Il numero che cita, apparentemente casuale, ha dato origine nel tempo a una teoria che prova a dimostrare come quella cifra non sia stata scelta a caso, ma possa derivare da un calcolo preciso basato sulle combinazioni dei destini dei personaggi coinvolti.
Secondo questa interpretazione, Strange avrebbe valutato le possibilità partendo dal numero di eroi direttamente o indirettamente coinvolti nello scontro con il Titano Pazzo. All’epoca, l’universo Marvel contava 24 personaggi principali potenzialmente decisivi per l’esito della battaglia, da Captain America a Thor, passando per Hulk, Black Widow, Black Panther, Ant-Man, Captain Marvel, Rocket, Nebula, Star-Lord, War Machine, Falcon, Scarlet Witch, Visione e lo stesso Doctor Strange. L’assunto è semplice: per ciascun eroe esistono due esiti fondamentali, la sopravvivenza o la morte. Questo porta a un totale teorico di 2 elevato alla ventiquattresima potenza, ovvero 16.777.216 possibili futuri.
Il problema, però, è evidente: il numero non coincide con quello citato nel film. Qui entra in gioco l’elemento che rende la teoria più articolata. Visione, a differenza degli altri, possiede la Gemma della Mente ed è quindi un bersaglio prioritario per Thanos, con probabilità di sopravvivenza drasticamente ridotte. Per questo motivo non andrebbe considerato come un eroe “binario” al pari degli altri. Escludendolo dal conteggio principale, si scende a 2^23, pari a 8.388.608 scenari. A questi andrebbero poi aggiunte le possibilità, più limitate, in cui Visione riesce a sopravvivere, stimate in circa un terzo dei casi: 5.592.405 futuri. La somma porta a 13.981.013 possibilità, una cifra molto vicina ai 14.000.605 citati da Strange.
La discrepanza, inferiore all’1%, potrebbe essere spiegata da variabili esterne non facilmente quantificabili, come l’intervento di personaggi non presenti su Titano o fattori imprevedibili legati al Multiverso. Un dettaglio che, più che smentire la teoria, la rende ancora più suggestiva, al confine tra coincidenza e possibile easter egg degli sceneggiatori.
A rendere quella scena ancora più potente c’è poi un retroscena raccontato anni fa dai fratelli Russo, secondo cui Doctor Strange non si sarebbe limitato a osservare quei futuri, ma li avrebbe vissuti uno per uno. Chi conosce il personaggio sa quanto la manipolazione del tempo sia fisicamente e mentalmente dolorosa. Ripetere quell’esperienza milioni di volte trasforma la sua scelta in un sacrificio silenzioso, coerente con l’unica possibilità di vittoria.
Rivedremo Doctor Strange in Avengers: Doomsday, atteso ora per la fine del 2026 dopo vari rinvii. Con Doctor Doom e il Multiverso al centro della nuova minaccia, il numero di futuri da analizzare potrebbe essere infinitamente più complesso. Ed è forse anche per questo che, oggi come allora, quella cifra pronunciata in Infinity War continua a risuonare come uno dei momenti più emblematici dell’intero MCU.
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