Negli ultimi mesi, Avengers: Doomsday è stato descritto come il più grande evento corale nella storia del Marvel Cinematic Universe. Un film che riunirà Avengers, Fantastici Quattro, Nuovi Vendicatori e persino gli storici X-Men della saga Fox. Nonostante questo cast monumentale, la lineup rivelata da Marvel Studios e le informazioni arrivate da una recente expo in Italia hanno sollevato un dubbio spiacevole: uno dei personaggi più importanti dei fumetti – e più trascurati della versione cinematografica – sembra destinato a rimanere ancora una volta ai margini.
La nuova squadra guidata da Sam Wilson includerà Captain America, Thor, Ant-Man, Shang-Chi, Falcon e Loki. Una formazione che attraversa tutte le fasi dell’MCU, pensata per rappresentare l’eredità e il futuro del franchise. Ma tra questi nomi manca qualcuno che, narrativamente, avrebbe tutte le ragioni per esserci: la Wasp di Evangeline Lilly. E quello che potrebbe sembrare un semplice dettaglio conferma invece un trend presente nel MCU da oltre un decennio: la sistematica esclusione di Hope van Dyne dai veri momenti chiave della saga.
Introdotta nel 2015 e diventata eroina a tutti gli effetti subito dopo Ant-Man, la Wasp ha sempre avuto un ruolo centrale nel materiale di partenza. Nella continuity Marvel, sua madre Janet è tra i membri fondatori degli Avengers e una delle figure più influenti della storia del team. Ma nel MCU, Hope non è mai stata trattata come una vera protagonista. È assente in Civil War, fuori da Infinity War, relegata a un cameo in Endgame. Anche nella sua stessa trilogia, spesso è rimasta all’ombra di Scott Lang o di altri personaggi.
Sapere che Ant-Man farà parte del nuovo super-team mentre la Wasp, ancora una volta, resta fuori dai radar crea una sensazione chiara: il MCU non ha mai saputo che fare con lei.
Le cose si complicano ulteriormente se si considera un elemento extra-narrativo: nel 2024 Evangeline Lilly ha annunciato di volersi prendere una pausa dalla recitazione per dedicarsi alla scrittura e a progetti personali. Non ha escluso del tutto un ritorno, ma tutto lascia pensare che un coinvolgimento in un film mastodontico come Doomsday sia improbabile.
Questo, però, non giustifica il disinteresse decennale del MCU verso un personaggio che avrebbe potuto brillare esattamente come accade nei fumetti.
La distanza tra le due versioni del personaggio è evidente:
nei fumetti, la Wasp è una pioniera, una leader, una delle prime grandi eroine del medium. Nella sua incarnazione più nota, Janet van Dyne guida gli Avengers, prende decisioni cruciali, apre la strada a generazioni di personaggi femminili Marvel.
L’MCU, invece, ha scelto una strada più marginale: una Wasp sempre presente, ma mai determinante. Il risultato è una discrepanza difficile da ignorare e sempre più evidente man mano che il franchise si avvicina a una nuova fase.
Con Doomsday destinato a chiudere il capitolo del Multiverso e con voci sempre più insistenti su un “soft reboot” dell’intero universo Marvel, la Wasp potrebbe finalmente ricevere il trattamento che merita – anche a costo di ripartire da zero con una nuova attrice e con una nuova incarnazione.
Il futuro dell’MCU potrebbe infatti introdurre una versione più fedele dei personaggi originali, come Janet van Dyne, o una Hope reimmaginata che segua il percorso dei fumetti (dove, curiosamente, è molto più spesso una villain).
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