DiBenedetta Acciaresi
Aubrey Plaza parla per la prima volta della morte del marito
Amy Poehler nel nuovo episodio del suo podcast Good Hang invita finalmente l’ospite più attesa: collega e amica Aubrey Plaza.
Aubrey è conosciuta per la sua interpretazione di April Ludgate in Parks and Recreation dove ha lavorato con Poehler e ovviamente, più recentemente per aver interpretato Rio in Agatha All Along. Ultimamente sta facendo di nuovo parlare di sé per il suo ruolo nel film Honey Don’t con Chris Evans e Margaret Qualley in uscita questo weekend negli Stati Uniti.
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La morte del marito Jeff Baena
All’inizio di quest’anno, è uscita la notizia che Jeff Baena, marito di Plaza è stato trovato morto dall’assistente e il medico legale della contea di Los Angeles ha rivelato che la causa della morte sia stata suicidio. All’epoca Plaza e la famiglia dell’attore hanno condiviso una dichiarazione definendo l’accaduto una “tragedia inimmaginabile” e chiedendo privacy.
Aubrey Plaza si confida con Amy Poehler
Nel podcast con Amy Poehler, collega e soprattutto amica che c’è stata per lei in questo periodo difficile, si racconta in questo momento difficile per lei. Poehler decide di affrontare la questione all’inizio dell’episodio: è la sua ospite più attesa dall’inizio del podcast e il suo benessere è di interesse per molti fan, per poi spostare la conversazione in altri argomenti più leggeri.
Alla domanda di Amy “Come ti senti oggi?” Aubrey risponde: “In questo momento mi sento felice di essere qui con te. In generale mi sento presente, funziono, e sono grata di poter continuare a muovermi nel mondo. Sto bene, ma è ovviamente una lotta quotidiana”.
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Nel momento in cui hanno iniziato a parlare del marito, Amy Poehler ha poggiato la mano sul tavolo come segno di sostegno e Aubrey ha messo la sua mano nella sua… Un gesto semplice ma intimo e di conforto.
La metafora del lutto
Per spiegare come si sente, prende l’esempio del film uscito questo febbraio con Miles Teller e Anya Taylor-Joy “Misteri dal profondo”: “Nel film c’era una scogliera da un lato, un’altra dall’altro e in mezzo una gola piena di mostri che cercano di catturarli. E ti giuro, quando l’ho visto mi è sembrato il mio lutto, o come potrebbe essere il lutto per chi ha perso qualcuno: come se ci fosse sempre un enorme oceano davanti a me e io lo vedo. A volte vorrei solo buttarmici dentro e starci, altre volte lo guardo e cerco di allontanarmi, ma è sempre lì, e quei mostri cercano di prendermi”.
Tra il sostegno delle persone intorno a lei e i progetti lavorativi Aubrey continua a lavorare e andare avanti, trovando resilienza anche nei momenti più difficili.
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