Sono passati oltre sessant’anni dalla sua prima apparizione, eppure Magneto resta uno dei personaggi più fraintesi e sottovalutati dell’universo Marvel. Presentato al pubblico come il “maestro del magnetismo”, in realtà il suo potere va ben oltre la semplice capacità di controllare il metallo. Magneto non domina solo il magnetismo, ma l’intero spettro elettromagnetico, il che lo rende – almeno in teoria – uno degli esseri più potenti mai comparsi nei fumetti Marvel.
Il suo controllo si estende a luce, elettricità, calore, onde radio, gravità e persino all’attività cerebrale. Questo significa che Magneto non è soltanto un guerriero in grado di scagliare contro i nemici un’auto o un ponte d’acciaio, ma un mutante con il potere di riscrivere la realtà a livello atomico. Potrebbe disassemblare o ricomporre la materia, creare campi di forza impenetrabili, interferire con i segnali elettrici del cervello umano o generare onde magnetiche capaci di distruggere una montagna.
Nonostante ciò, la Marvel non ha mai permesso a Magneto di raggiungere pienamente il suo potenziale. In alcune storie lo abbiamo visto compiere imprese titaniche – come arrestare la deriva dei continenti o disintegrare la materia a livello subatomico – ma sempre entro limiti narrativi precisi. Il suo potere resta trattenuto, quasi “temuto” dagli stessi autori che preferiscono mantenerlo entro i confini di un antagonista complesso, ma non onnipotente.
Eppure, se Magneto usasse davvero tutte le sue capacità, diventerebbe praticamente invincibile. La sua padronanza dell’elettromagnetismo gli consentirebbe di dominare qualunque forma di energia conosciuta, rendendolo un essere capace di superare anche molte entità cosmiche del Marvel Universe.
Magneto appartiene alla categoria dei cosiddetti Omega-level mutants, mutanti il cui potere è, per definizione, senza limiti. Tuttavia, la struttura stessa dell’universo Marvel impone una regola non scritta: anche i personaggi più potenti devono trattenersi. Se ognuno di loro sprigionasse il proprio potere al massimo, la bilancia del mondo Marvel crollerebbe immediatamente.
Jean Grey, nella forma della Fenice, potrebbe consumare interi mondi ma sceglie di restare accanto ai compagni X-Men. Iceman è in grado di provocare un’era glaciale globale, eppure limita costantemente la propria forza. La stessa Storm ha recentemente oltrepassato il livello dei mutanti più potenti, raggiungendo status quasi divino, ma anche lei resta ancorata a una fragile misura di equilibrio.
In questo scenario, Magneto rappresenta il perfetto equilibrio tra potere assoluto e autocontrollo consapevole. È un dio che ha scelto di restare umano, un mutante che porta sulle spalle il peso di una missione ideologica più grande di lui. Il suo potere potrebbe distruggere il pianeta in un battito di ciglia, ma ciò che lo rende davvero interessante non è la sua forza, bensì la decisione di non usarla fino in fondo.
Dopo 63 anni, la Marvel continua a trattarlo come un avversario, un leader controverso, un eroe tragico. Ma dietro il casco e la corazza di metallo c’è molto di più: un personaggio che incarna la paura del potere assoluto e la necessità di limitarlo. Forse è proprio questo il motivo per cui Magneto, nonostante tutto, resta ancora oggi il mutante più potente – e più incompreso – di sempre.
Fonte: ScreenRant
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