Dopo anni di creatori costretti a parlare come educande vittoriane per non perdere i ricavi pubblicitari, YouTube ha finalmente cambiato le sue politiche. Ora si possono dire parolacce forti nei primi sette secondi dei propri video e guadagnare comunque tutti i soldi della pubblicità.
YouTube comunica ai creatori che possono usare più parolacce
La notizia arriva direttamente da Conor Kavanagh. Il responsabile delle politiche di monetizzazione di YouTube ha annunciato il cambiamento in un video che probabilmente farà la gioia di milioni di creator in tutto il mondo.
La storia di questa battaglia contro la censura ha un protagonista d’eccezione: ProZD (SungWon Cho), un creator che nel 2022 aveva fatto diventare virale la sua protesta contro le nuove regole restrittive. Il suo video era geniale pur nella sua semplicità. Aspettava esattamente 15 secondi in silenzio, poi sbottava definendo il cambiamento di politica la cosa più stupida che avesse mai sentito.
YouTube ha spiegato che gli standard sono cambiati. Inizialmente, la piattaforma aveva limitato le parolacce perché gli inserzionisti si aspettavano di tenere i loro annunci lontani da contenuti troppo coloriti. Ma il mondo è cambiato, così pure le aspettative degli advertiser. Ora gli inserzionisti hanno già strumenti per scegliere il livello di “volgarità” che preferiscono per i loro annunci. Insomma, il mercato pubblicitario ha finalmente accettato che le persone normali, nella vita reale, ogni tanto dicono parolacce.
Le nuove regole creano una gerarchia curiosa del linguaggio scurrile. Le parolacce “forti” ora sono libere nei primi sette secondi, mentre quelle “moderate” rimangono in una zona grigia. Dunque, esistono gradazioni ufficiali di volgarità, calibrate con precisione millimetrica sui ricavi pubblicitari. Kavanagh riassume la filosofia con una frase che potrebbe essere incisa sulla pietra: Bisogna scegliere con attenzione le parolacce da utilizzare
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Ci sono comunque dei limiti da rispettare
Non è anarchia totale, però. YouTube mantiene alcune restrizioni che sembrano logiche. Le parolacce in titoli e miniature continuano a essere penalizzate, così come i video con un’alta frequenza di linguaggio forte. Quindi si può bestemmiare, ma con stile e moderazione… Del resto, una parolaccia occasionale non dovrebbe condannare un creator a guadagnare di meno.