X, la funzione Informazioni sullaccount genera il caos

X ha lanciato una nuova funzione chiamata “Informazioni sull’account” che mostra il Paese in cui l’account è stato creato e quello in cui risiede o opera abitualmente. L’idea sembrava ragionevole, offrire più trasparenza sull’origine geografica degli utenti, così da aiutare a individuare eventuali troll farm o campagne di manipolazione provenienti dall’estero. Il problema, è che i dati sono completamente sbagliati. E invece di riconoscere gli errori evidenti, gli utenti di X hanno passato le ultime 24 ore ad accusare chiunque non la pensasse come loro, di essere una pedina di potenze estere.

Funzione “Informazioni sull’account” di X sbagliata, è il caos totale

Nikita Bier, responsabile del prodotto di X, ha subito ammesso che c’erano alcuni aspetti da perfezionare e ha promesso di correggere il tiro entro martedì. L’azienda ha persino rimosso le informazioni sul luogo di creazione dell’account, confessando che i dati non erano accurati al 100%, specialmente per gli account più vecchi.

La reazione degli utenti di X è stata tutt’altro che equilibrata e razionale. Invece di prendere atto che la nuova funzione fosse difettosa, molti hanno iniziato a dare della “spia” a chiunque non fosse d’accordo con loro. Anche chi si lamentava pubblicamente perché la piattaforma indicava in modo sbagliato il proprio Paese di provenienza.

Cosa c’è dietro la geolocalizzazione sbagliata

Gli errori hanno una spiegazione molto più semplice di così. Chi viaggia spesso o lavora per testate con redazioni internazionali può risultare in luoghi dove non si trova. Chi usa una VPN, per privacy o per aggirare blocchi geografici, viene localizzato dove si trova il server, non dove è realmente. In altri casi sono semplicemente vecchi indirizzi IP mai aggiornati dal sistema.

Ovviamente c’è un fondo di verità in tutto questo caos. Molti account che alimentano rabbia politica su X effettivamente non hanno sede negli Stati Uniti. Sappiamo da anni che troll farm russe, cinesi e di altre nazioni stanno conducendo campagne di influenza sulla politica americana ed europea. È un problema reale e documentato che merita un’attenzione seria.

Ma è anche vero che la monetizzazione su X è guidata principalmente dal coinvolgimento. Nulla genera engagement, e quindi ricavi pubblicitari, come suscitare rabbia politica. Chi lo fa, ha solo capito che su X la rabbia paga, letteralmente.

La funzione inutile che alimenta la paranoia

La funzione “Informazioni sull’account”, con dati completamente inaccurati, ha dato agli utenti uno strumento che sembra autorevole, ma è fondamentalmente inaffidabile. È peggio che non avere la funzione affatto. Senza questi dati, la gente almeno doveva mettersi a investigare seriamente prima di accusare qualcuno di essere un troll di un altro Paese. Di caos e paranoia su X ce ne sono già a palate, non servivano altri pretesti…

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