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Windows 2030 Vision: niente mouse e tastiera con l’AI

Sul fatto che Microsoft abbia scelto di puntare sull’intelligenza artificiale non ci sono ormai più dubbi. E i risultati finanziari sembrano dare ragione ai suoi vertici, almeno per ora. Quale impatto avrà, questa scelta, sul futuro dell’ambito PC? La società prova a spiegarlo con una serie intitolata Windows 2030 Vision di cui è disponibile il primo episodio (guardalo in streaming di seguito).

La visione di Microsoft per il futuro di Windows

Nei sette minuti in compagnia di David Weston (Corporate Vice President of Enterprise & OS Security) è descritta una visione in cui interfacciarsi con gli agenti AI in modo naturale e intuitivo sarà all’ordine del giorno. Con buona pace di chi, suo malgrado, sarà costretto a cedere il proprio posto di lavoro agli algoritmi.

La descrizione che introduce al video, sottotitolato “La rivoluzione al lavoro” è già di per sé piuttosto esplicativa per capire quale sia la visione del gruppo di Redmond in merito al futuro dell’ambito PC e non solo. Il focus è in particolare sulla produttività e sulla sicurezza.

Stiamo entrando in una nuova era dirompente, guidata dall’intelligenza artificiale, dalla tecnologia quantistica e da altre tecnologie trasformative. Le organizzazioni che prospereranno saranno quelle che agiranno ora per modernizzare i propri programmi di sicurezza.

Microsoft Windows 2030 Vision with David Weston

Un passaggio in particolare cattura l’attenzione: è quello in cui Microsoft ritiene mouse e tastiera destinati a diventare obsoleti, periferiche da relegare a un passato poco efficiente, rimpiazzate da interazioni multimodali, in cui i computer saranno in grado di vedere ciò che noi vediamo e di sentire ciò che noi sentiamo.

Il modo in cui si usa il mouse e si digita sarà percepito come estraneo, tanto quanto lo è per la Generazione Z l’utilizzo di MS-DOS.

Non sappiamo se questa prospettiva sia destinata a concretizzarsi già in quello che le voci di corridoio chiamano Windows 12, forse in arrivo nel 2026 dopo l’aggiornamento 25H2 per l’attuale Windows 11.

È difficile stabilire anche quanto la società creda davvero che le cose andranno così e quanto, invece, sia un’opera di convincimento per spingere l’adozione di prodotti e servizi che assumeranno sempre più un’importanza fondamentale per il suo business. Dare per scontato che tutti siano pronti o propensi ad accogliere un’innovazione, per quanto valida sia, rischia di rendere miope qualsiasi visione, anche quella presentata e propagandata con più entusiasmo.

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