Windows 11 impara dai disastri, nuove funzioni di ripristino

L’estate del 2024 ha insegnato a Microsoft una lezione importante. Quando milioni di PC aziendali si trasformano in soprammobili per colpa di un aggiornamento difettoso, il mondo ti guarda con aria poco amichevole. La schermata blu della morte di CrowdStrike è diventata un meme collettivo, gli amministratori IT hanno maledetto l’esistenza stessa dei computer, e Microsoft ha capito che doveva fare qualcosa. La risposta è Windows Resiliency Initiative, una sorta di piano di emergenza per quando tutto va a rotoli.

Le nuove funzioni di ripristino di Windows 11: point-in-time e ricostruzione cloud

A Ignite 2025, Microsoft ha svelato le nuove funzioni di ripristino per Windows 11. I nostri PC si bloccheranno ancora, ma almeno ora ci sarà un modo più elegante per farli tornare in vita senza dover bestemmiare in 47 lingue diverse.

Immaginiamo di poter premere un pulsante magico che riporta il computer a quando funzionava ancora, prima che quell’aggiornamento maledetto o quel malware sospetto lo trasformassero in un soprammobile. Ecco, il ripristino point-in-time (PITR) è esattamente questo, una macchina del tempo che annulla le modifiche problematiche in pochi minuti.

Microsoft promette che questa funzione sarà utile sia per gli utenti normali (quelli che non sanno nemmeno cosa sia un registro di sistema) sia per i professionisti IT. Il PITR ripristina tutto: sistema operativo, applicazioni, impostazioni, file locali. È come fare ctrl+z sulla vita del PC, riportandolo a uno stato precedente funzionante senza perdere i dati importanti.

Poi c’è il piano B, quello per quando le cose sono andate talmente male che l’unica soluzione è rifare tutto da capo. La ricostruzione cloud permette agli amministratori IT di reinstallare completamente Windows 11 con tutti i driver necessari, ma senza perdere dati, app, impostazioni e tutto il resto.

Microsoft Intune, Windows Autopilot, Windows Backup e OneDrive lavorano tutti insieme come una squadra di operai che salvano tutto quello che conta, reinstallano Windows da zero, e poi rimettono tutto al suo posto. Il risultato finale è un sistema pulito, funzionante, senza residui del disastro precedente. Questa opzione è pensata soprattutto per le aziende, è chiaro.

Intune diventa il centro di comando delle emergenze

Microsoft sta anche trasformando Intune in una specie di centrale operativa per la gestione delle emergenze. Tutti gli strumenti di ripristino convergeranno lì, permettendo agli amministratori di inviare script di recupero ai dispositivi o attivare azioni di ripristino direttamente.

Disponibilità

Ora la cattiva notizia: queste funzioni non arriveranno subito. Il ripristino point-in-time e la ricostruzione cloud saranno disponibili in anteprima nella prima metà del 2026. Microsoft vuole assicurarsi che questi tool funzionino davvero, il che è probabilmente saggio considerando che stiamo parlando di strumenti pensati per salvare i PC in crisi. Nessuno vuole uno strumento di ripristino che peggiora le cose, no?…

L’estate del 2024 è stata un campanello d’allarme. Ecco perché Microsoft sta cercando di rendere Windows 11 meno fragile, più resiliente agli inevitabili colpi che il destino (o gli aggiornamenti difettosi) infliggono ai nostri dispositivi.

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