Chi ha lavorato con Windows negli ultimi quindici anni, probabilmente si è imbattuto almeno una volta in PowerShell 2.0. Introdotto ai tempi di Windows 7, questo componente ha accompagnato generazioni di amministratori IT e sviluppatori. Ma ora, Microsoft ha deciso che è tempo di lasciarlo andare.
Microsoft rimuove PowerShell 2.0: cosa cambia per Windows 11
Con l’arrivo di Windows 11 versione 24H2, previsto per fine mese, PowerShell 2.0 verrà definitivamente rimosso dal sistema operativo. Lo stesso accadrà a breve anche su Windows Server 2025. Le build Insider più recenti, come la Canary 27891 del 3 luglio 2025, lo hanno già eliminato. È la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di un ecosistema più snello e sicuro.
La decisione non nasce dal nulla, PowerShell 2.0 era stato deprecato già nel 2017. Da allora Microsoft ha spinto verso versioni più moderne e sicure. Ora, con l’evoluzione di Windows 11, l’azienda ha scelto di rimuoverlo per diversi motivi. Prima di tutto per ridurre la complessità del sistema ed eliminare codice legacy non più necessario. Ma soprattutto per migliorare la sicurezza complessiva del sistema operativo. È Una pulizia tecnica che semplifica la vita agli sviluppatori e rende Windows più agile.
Cosa cambia per gli utenti e gli sviluppatori?
Secondo il documento di supporto ufficiale, la maggior parte degli utenti non noterà alcuna differenza. PowerShell 5.1 (ancora preinstallato) e le versioni più recenti come PowerShell 7.x continueranno a funzionare normalmente. Tuttavia, chi utilizza ancora script o applicazioni basate su PowerShell 2.0 dovrà intervenire.
Ecco cosa sapere:
- Gli script più comuni dovrebbero funzionare su PowerShell 5.1 grazie alla retrocompatibilità;
- Le app che richiedono esplicitamente PowerShell 2.0 potrebbero non installarsi più;
- Windows 11 versione 23H2 e precedenti manterranno PowerShell 2.0 come componente opzionale.
Microsoft consiglia agli utenti di aggiornare script e applicazioni per evitare problemi di compatibilità con le versioni future di Windows. Per chi vuole capire come farlo, l’azienda mette a disposizione due risorse utili. Un documento di supporto aggiornato con tutte le procedure necessarie per affrontare la transizione e, per un approfondimento storico e tecnico, un post del blog ufficiale pubblicato nel 2017, che illustra la dismissione di PowerShell 2.0.