C’è voluta pazienza. Tanta, troppa pazienza. Dal lancio di Windows 11, Esplora file si è comportato come un adolescente in crisi esistenziale: capriccioso, lento, e inspiegabilmente affamato di risorse. Ma ora, dopo mesi di lamentele e forum infuocati, Microsoft ha finalmente risolto il problema
Il miracolo è avvenuto a Redmond. Gli ingegneri hanno messo mano al codice e stanno distribuendo un aggiornamento che promette di placare i bollenti spiriti della memoria RAM, stremata da un Esplora file che evidentemente non aveva capito il concetto di “efficienza”. Finalmente potremo cercare file senza sentire il computer gemere come se gli stessimo chiedendo di risolvere equazioni differenziali.
Microsoft risolve il bug di Windows 11 che saturava la RAM con Esplora file
Il colpevole è stato identificato: il Windows Search Indexer. Quando si digitava una parola chiave nella barra di ricerca, il sistema non si accontentava di consultare i suoi archivi una volta. Scansionava più volte gli stessi file e cartelle. Una ridondanza invisibile ad occhio nudo ma dolorosa per la RAM, costretta a memorizzare dati doppi, se non tripli, per una singola operazione.
Questo comportamento bulimico spiega perché il PC potesse improvvisamente aumentare l’attività delle ventole o subire forti rallentamenti anche durante operazioni semplici, come la ricerca di un file scaricato di recente.
Microsoft ha quindi preso il bisturi e ha rimosso queste operazioni parassite. Ora un file scansionato è un file elaborato, fine. Non serve controllarlo di nuovo. Non serve memorizzare gli stessi dati tre volte. Una volta basta e avanza.
Questa logica ridurrà drasticamente gli accessi al disco e il carico sul processore. Per le macchine più modeste, quelle che hanno 8GB di RAM e già soffrono quando si aprono dieci schede del browser, si tratta di una boccata d’ossigeno. Per le macchine più potenti, significa semplicemente che potranno dedicare le risorse a compiti più utili invece di sprecarle a scansionare ripetutamente lo stesso identico file.
Disponibilità
La patch sarà disponibile prima per i membri del programma Windows Insider, con la versione build 26220.7523. Se tutto procederà senza intoppi, arriverà al grande pubblico tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio 2026.
In parallelo, Microsoft ne approfitta per fare un po’ di pulizia nei menu contestuali, quelli che appaiono quando si fa clic destro su un file o una cartella. Questi menu tendevano ad allungarsi all’infinito, raccogliendo opzioni da ogni programma installato negli ultimi cinque anni fino a diventare scrollabili come la lista della spesa. L’obiettivo rimane lo stesso: semplificare per rendere l’esperienza meno irritante.

