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Nelle scorse ore Microsoft ha annunciato una significativa rivoluzione in relazione a quello che è il suo franchise gaming di punta, Halo: le due grandi novità sono il passaggio al motore grafico Unreal Engine di Epic Games e il cambio di nome dello studio interno che si occupa della saga videoludica, da 343 Industries a Halo Studios. Il vecchio nome era già un riferimento alle vicissitudini di Master Chief, ma quello nuovo è ovviamente più immediato anche per i non veterani.
Se un nuovo nome può essere sostanzialmente visto come una mossa più di apparenza che di sostanza, quando si parla di motore grafico è tutto l’opposto. A oggi Halo fa affidamento su un motore proprietario, chiamato Slipspace Engine; è stato sviluppato appositamente per Infinite, ma contiene diversi elementi, per quanto aggiornati e migliorati costantemente negli anni, che si possono far risalire ai tempi di Bungie e del primissimo Halo. Lo studio ritiene che si sia arrivati a un punto in cui non ha più senso cercare di rimanere al passo con quanto riescono a fare aziende specializzate espressamente nello sviluppo di questo tipo di software.
Chiaramente non viene detto in modo esplicito, ma è facile per chi ha seguito le vicissitudini di Halo Infinite capire che questo cambiamento era in qualche modo necessario. L’ultimo capitolo della saga è infatti stato afflitto da problemi di affidabilità e stabilità dai server fin da subito, proponendo al tempo stesso una qualità grafica magari non proprio scadente, ma nemmeno ai vertici del settore come furono i suoi antenati. Nel video di presentazione, che vedete qui sopra, lo studio ha realizzato una sorta di tech demo (“Project Foundry”) che mostra le capacità del motore di Epic (versione 5, la più recente) applicato alle ambientazioni, ai personaggi e alle armi tipiche del franchise.
La promessa dello studio è in soldoni di riportare Halo ai vertici del gaming grazie al nuovo motore, e grazie a una strategia di espansione del proprio organico un po’ a 360 gradi, sia dal punto di vista tecnico sia da quello creativo. In cantiere ci sono molteplici giochi ambientati nel franchise, anche se per ora non sono stati condivisi dettagli più precisi né tantomeno tempistiche (ma pare piuttosto chiaro che l’attesa sarà ancora lunga).
Resta un po’ da capire quali siano le implicazioni per l’attuale Halo Infinite, la cui conta dei giocatori (almeno su Steam) è praticamente crollata nelle settimane successive al lancio e ormai da un paio d’anni deve farsi bastare poche migliaia di giocatori. A prescindere, è l’ennesima testimonianza del declino dei motori grafici proprietari da un lato (ricordiamo che dopo la debacle di Cyberpunk 2077 anche CDPR ha detto che sarebbe passata a Unreal Engine), e dall’altro della lungimiranza di Tim Sweeney e della sua Epic Games, che ormai possiamo iniziare a definire “la WordPress dei motori grafici”.
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