Truffe su Android: le funzioni di Google contro phishing e deepfake

I truffatori non sono più dei dilettanti, sono diventati artisti del crimine. Non vediamo più email sgrammaticate o documenti ridicoli fatti con programmi antiquati. Ora sfruttano i deepfake, clonano voci, e padroneggiano l’ingegneria sociale con la maestria di un manipolatore di professione. Internet ha reso tutti più connessi, ma ha anche trasformato le truffe da barzellette mal riuscite in operazioni degne di un thriller psicologico.

Per questo motivo, Google ha lanciato una serie di nuove funzionalità di sicurezza per Android. Il dato che ha spinto Mountain View a muoversi è inquietante, circa il 60% delle persone a livello globale ha subito qualche tipo di truffa nell’ultimo anno. Praticamente uno su due. Le probabilità di finire nel mirino di un truffatore sono più alte di quelle di vincere a testa o croce.

Google dichiara guerra alle truffe su Android, le nuove armi

La prima arma contro i truffatori arriva direttamente su Messaggi di Google. L’app ora impedisce agli utenti di cliccare sui link contenuti nei messaggi che sembrano sospetti. Google fa da filtro preventivo, bloccando l’accesso prima di pentirsene amaramente.

Inoltre, per chi usa la crittografia end-to-end su Messaggi di Google, arriva Key Verifier. È una funzione che permette di verificare che la persona con cui stai chattando sia davvero chi dice di essere, confrontando le chiavi di crittografia.

Basta aprire Messaggi di Google, selezionare il contatto che si vuole verificare, toccare il nome nella parte superiore della chat, andare su Dettagli > Verifica chiavi e seguire la procedura. La funzione è disponibile per tutti gli utenti con Android 10 o versioni successive.

Google ha anche lanciato un gioco educativo chiamato “Be Scam Ready“. In pratica, simula situazioni di truffa nella vita reale per rendere più resistenti agli attacchi veri. È basato sulla “teoria dell’inoculazione”, quella roba psicologica per cui se si viene esposti in anticipo a una piccola dose di disinformazione, accompagnata dalla spiegazione del perché è falsa, il cervello impara a riconoscere e resistere meglio alle versioni più convincenti che si potrebbero incontrare in futuro.

È una sorta di vaccino per la mente. Si gioca, si impara a riconoscere i segnali di allarme, e la prossima volta che si riceve un messaggio da un principe pakistano o da Amazon, il cervello attiverà l’allarme rosso prima che le dita partano in quarta.

I contatti di recupero per accedere all’account Gmail bloccato

Google ha lanciato anche una nuova funzione per accedere all’account quando non si ricorda più la password, un’alternativa all’email di recupero. Ora è possibile impostare i “Contatti di recupero”, per permettere ad amici o familiari di dare una mano in caso non si riesca più ad accedere a Gmail.

Se il proprio telefono principale viene rubato o distrutto, si può usare il proprio numero di telefono per riottenere l’accesso. Una nuova funzione chiamata “Accedi con numero di cellulare” identifica automaticamente i gli account collegati dopo aver digitato il numero. I dettagli dell’account vengono verificati quando si inserisce la password della schermata di blocco dal proprio dispositivo precedente. E non si deve ricordare la password del proprio account Google. La funzione verrà implementata gradualmente per tutti gli utenti nel mondo.

Workshop dal vivo per imparare a non farsi fregare

Ottobre è il mese della sensibilizzazione sulla sicurezza informatica, e Google ha deciso di fare le cose in grande. Il 21 e il 28 ottobre terrà workshop dal vivo presso i Google Store di New York City e Mountain View per insegnare alla gente come riconoscere truffe e frodi.

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