In un comunicato stampa, Codici, associazione di assistenza ai cittadini che subiscono una truffa, ha rivelato numeri shock. Infatti, in soli 10 giorni sono stati rimborsati 27mila euro per truffe bancarie. Ciò significa che diverse vittime sono state rimborsate, ma prima hanno subito una truffa che ha rubato loro dei soldi.
I numeri sono spaventosi e riflettono la realtà che tutti i giorni molti utenti devono affrontare. In altre parole, le frodi economiche sono sempre più diffuse e riescono perché fanno leva sui momenti di panico delle vittime che vengono aggirate attraverso tecniche insidiose, come la recente che impersonifica Intesa Sanpaolo, noto istituto bancario italiano.
Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, ha spiegato: “Le segnalazioni da parte di risparmiatori vittime di truffe bancarie sono sempre più frequenti e questo dovrebbe indurre le banche a rafforzare le misure di sicurezza. I malviventi sono abili, sfruttano ogni falla e poi, giocando sull’ansia della vittima, mettono a segno i propri colpi“.
Truffe bancarie: cosa stanno facendo le istituzioni per i risparmiatori
Ci sono comunque buone notizie per le vittime di truffe bancarie. Infatti, Giacomelli ha affermato con soddisfazione e speranza: “Stiamo riscontrando un orientamento dell’ABF a favore dei clienti raggirati e questo è senz’altro un segnale positivo“. Ricordiamo che l’ABF è l’Arbitro Bancario Finanziario, un sistema di risoluzione alternativa delle controversie che possono nascere tra clienti e banche.
“Lo stato d’animo di chi riceve una comunicazione di un attacco hacker o di un’operazione sospetta sul conto non è un dettaglio e l’Arbitro si sta dimostrando molto sensibile su questo argomento“, ha aggiunto il Segretario Nazionale di Codici.
Ci sono anche difficoltà
Tuttavia, se da un lato l’ABF sembra agire in favore delle vittime di truffe bancarie, non sempre succede lo stesso con le banche stesse. Giacomelli ha precisato: “Al tempo stesso dobbiamo riscontrare, invece, un comportamento non sempre collaborativo da parte degli istituti di credito nei confronti dei propri clienti“.
Nel caso in cui la vittima non riuscisse a ottenere giustizia con il ricorso all’ABF è possibile proseguire per vie legali con il supporto di Codici. Giacomelli rassicura: “Ci sono casi in cui emergono chiaramente le responsabilità della banca e non può essere il risparmiatore a pagarle“.