Quando milioni di persone guardano video su TikTok, chi decide cosa è vero e cosa è falso? Fino a ieri erano esperti e aziende specializzate nel fact-checking. Da oggi, sono gli utenti. TikTok ha appena lanciato “Footnotes“, un sistema che copia spudoratamente quello che già fanno X e Meta con le loro Community Notes.
TikTok copia X: arrivano le note collaborative degli utenti
Le big tech stanno abbandonando l’idea che la verità debba essere certificata da autorità, ora preferiscono affidarsi al buon senso degli utenti (alla stupidità collettiva, dipende dai punti di vista). Il cuore di Footnotes è un algoritmo “ponte” che cerca il consenso tra persone che normalmente non si troverebbero d’accordo nemmeno sul colore del cielo…
In pratica, quando utenti con opinioni opposte valutano una nota come utile, quella nota ha più probabilità di essere mostrata pubblicamente. È un meccanismo di protezione contro il “brigading”, quella pratica per cui gruppi organizzati tentano di manipolare i risultati votando in massa.
L’esercito dei verificatori: 80.000 volontari pronti a scendere in campo
Da aprile scorso, quando ha aperto le candidature per diventare contributori, quasi 80.000 utenti americani si sono qualificati. I requisiti sono minimi: almeno 18 anni, sei mesi di permanenza sulla piattaforma, e nessuna violazione recente delle regole di comunità.
È un esercito di moderatori volontari che lavora gratis per una delle aziende più ricche del mondo. Ma forse il vero incentivo non è economico. È il potere di influenzare cosa vedono milioni di persone, di essere arbitri della verità nell’era della post-verità.
Come dicevamo, TikTok non ha inventato nulla. Sta semplicemente copiando un’idea che Twitter (ora X) ha lanciato nel 2020 con “Birdwatch”, poi ribattezzato Community Notes. La formula ha avuto così tanto successo che ora ogni piattaforma social sta sviluppando la propria versione.
YouTube ha il suo “Notes”, Meta ha abbandonato i fact-checker professionali in favore delle Community Notes, e ora anche TikTok si unisce al club. L’azienda dice che Footnotes non sostituirà il suo programma di fact-checking globale, che coinvolge oltre 20 organizzazioni accreditate in 60 lingue. Ma è difficile non vedere in questo un primo passo verso l’obsolescenza dei verificatori professionali.