Tencent valuta di comprare Ubisoft insieme alla famiglia Guillemot

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Tencent potrebbe essere interessata all’acquisizione di Ubisoft in collaborazione con la famiglia Guillemot, che l’ha fondata: l’informazione proviene da una fonte molto attendibile, Bloomberg, e arriva in un periodo piuttosto difficile per l’editore/studio francese. Il suo ultimo titolo ad alto profilo, ovvero Star Wars Outlaws, ha venduto decisamente poco ed è stato accolto in modo piuttosto freddo da recensori e giocatori, inoltre Assassin’s Creed Shadows, che avrebbe dovuto uscire a il mese prossimo, è stato posticipatoa febbraio 2025.

Secondo le fonti anonime ben informate di Bloomberg, il colosso cinese Tencent, che ha già quote in altre grandi realtà del gaming come Riot Games (DOTA), Epic Games (Unreal Engine e Fortnite), Turtle Rock Studios (Back 4 Blood, Left 4 Dead) e FromSoft (Elden Ring, Dark Souls) sarebbe interessata ad allearsi con la famiglia Guillemot e di fatto comprare l’intera Ubisoft, di cui dall’anno scorso è già azionista importante con il 9,99% di azioni, seconda solo ai Guillemot stessi. Una delle idee al vaglio sarebbe di togliere la società dal mercato azionario, insomma un buyout, come successe a Dell una decina di anni or sono.

Ubisoft è una delle realtà più importanti del gaming a livello mondiale: ha pubblicato decine e decine di giochi da quando è stata fondata, quasi quarant’anni fa, dai cinque fratelli Guillemot. È molto probabile che un po’ tutti coloro che sanno tenere in mano un joypad si siano imbattuti in qualche suo titolo, nel corso degli anni – pensiamo a franchise enormi come Assassin’s Creed, Watch Dogs, Tom Clancy’s, Trackmania, Prince of Persia e Far Cry, ma ci sono decine e decine di altri titoli.

Allo stato attuale Ubisoft ha circa 19.000 dipendenti, dopo alcuni massicci round di licenziamenti, e ha i diritti per il cloud gaming di Activision Blizzard, ottenuta nell’ambito dell’acquisizione di quest’ultima da parte di Microsoft. Con l’insuccesso di Star Wars: Outlaws le azioni del gruppo sono scese al minimo storico degli ultimi circa dieci anni. Si vocifera che molti progetti in cantiere siano stati cancellati o rimandati di anni. L’azienda non si è fatta nemmeno mancare qualche controversia, come quando un dirigente disse che i giocatori devono imparare a “sentirsi a proprio agio a non possedere il proprio gioco”.



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