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TEMU e privacy: davvero è l’app meno invasiva?

TEMU e privacy: davvero è l'app meno invasiva?

Ogni giorno utilizziamo diverse applicazioni sui nostri dispositivi mobili, ma tutte rispettano i nostri dati personali e le nostre informazioni sensibili? Secondo quanto emerso da una recente ricerca dell’indipendente Wich? Non tutto quello che i produttori di queste app dicono è vero. Come si comportano veramente TEMU, Facebook, TikTok e altre app popolari con la tua privacy?

I ricercatori hanno spiegato: “Le 20 app che abbiamo analizzato hanno interagito con 117 società di tracciamento di terze parti, inclusi servizi di pubblicità e marketing, e un’app ci ha inondato di 30 email di marketing in un solo mese, nonostante non ci fossimo iscritti intenzionalmente“. Dati e comportamenti non certo rassicuranti.

Una buona notizia è che TEMU si è dimostrata l’app meno invasiva in quanto a privacy per gli utenti. Infatti, rispetto alle altre 19 app popolari, ha richiesto solo 12 autorizzazioni totali. È emerso anche qualcos’altro di interessante. Infatti, tra queste richieste non erano inclusi l’accesso al microfono e l’accesso ai file del dispositivo.

TEMU e privacy: quanto sono consapevoli gli utenti delle richieste di accesso

Nonostante TEMU sia l’app meno invasiva in quanto a privacy, tra le 20 applicazioni studiate, ciò che è emerso dalla ricerca è piuttosto preoccupante. Infatti, i ricercatori di Wihch? hanno sottolineato come troppi utenti non si rendano conto di quante di queste app richiedono “un utilizzo eccessivo” dei dati personali.

La nostra indagine ha inoltre dimostrato che la maggior parte degli utenti non ha idea di cosa accadrà ai propri dati quando cliccano su ‘Scarica’“. E l’esposizione può essere enorme”, hanno precisato nel comunicato stampa ufficiale. Questa non è di certo una buona notizia.

Esporre tanti dati personali, accettando richieste di accesso eccessive da app comunque ufficiali, non limita di certo i pericoli ai quali ti esponi. Infatti, nonostante i livelli di sicurezza siano dichiarati alti, gli esperti di sicurezza informatica sostengono che, in questi casi, per i cybercriminali è più facile effettuare un furto di identità e ottenere anche dettagli di pagamento che potrebbero mettere in pericolo i tuoi risparmi.

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