Synology ha annunciato la disponibilità di DiskStation Manager 7.3 (DSM 7.3). L’azienda taiwanese ha introdotto diverse novità, ma una in particolare era attesa da molto tempo. Gli utenti potranno installare hard disk e SSD di terze, non solo quelli certificati.
Novità di DSM 7.3
A partire dal mese di aprile, Synology ha deciso di limitare l’uso di hard disk e SSD di terze parti nei suoi NAS (Network Attached Storage). Nei modelli del 2025 era possibile installare solo unità di storage venduti dalla stessa azienda taiwanese o quelle certificate di terze parti che sono elencate in questa pagina. Quando veniva installato un hard disk o SSD non compatibile appariva un messaggio di errore.
Molti utenti hanno quindi deciso di non aggiornare il sistema operativo e passare alla concorrenza. Synology ha giustificato questa decisione con la necessità di garantire maggiori prestazioni e affidabilità (meno problemi che causano un aumento dei costi di manutenzione). Secondo alcune fonti, le vendite dei NAS sono diminuite rispetto al 2024. Forse questo è uno dei motivi del dietrofront.
L’azienda scrive nel comunicato stampa che DiskStation Manager 7.3 “espande la flessibilità di storage“. Gli utenti possono ora utilizzare hard disk e SSD SATA da 2,5 pollici di terze parti in tutti i NAS del 2025 appartenenti alle serie DiskStation Plus, Value e J. Per la creazione di cache e pool di storage con SSD M.2 è ancora obbligatorio usare i modelli presenti nell’elenco di compatibilità.
La versione 7.3 del sistema operativo include altre novità. La funzionalità Synology Tiering sposta automaticamente i file tra diversi livelli di storage mantenendo i dati “hot” più utilizzati su storage ad alte prestazioni e spostando quelli “cold” su livelli più economici.
Synology ha inoltre aggiornato Office Suite introducendo etichette condivise, richieste di file semplificate e un blocco dei file migliorato per facilitare la collaborazione tra i team. Per MailPlus è stata invece rafforzata la sicurezza con la moderazione delle email e la condivisione del dominio per unificare le identità su infrastrutture distribuite.