I login sospetti dovuti ad un bug non sono l’unico problema per gli utenti che usano le videocamere e i videocitofoni di Ring. Il CEO e fondatore Jamie Siminoff ha comunicato che verrà reintrodotta la possibilità per la polizia di chiedere le registrazioni video. La funzionalità era stata eliminata a fine gennaio 2024.
Dispositivi per la sorveglianza di massa
La funzionalità, denominata Request for Assistant, era presente nell’app Neighbors. Consentiva alle forze dell’ordine di chiedere agli utenti le registrazioni video durante un’indagine. In seguito alle proteste degli utenti e dei difensori della privacy, Ring ha deciso di eliminare la funzionalità, ma la richiesta di accesso ai video è ancora possibile in caso di emergenze senza un mandato.
A fine aprile è stata annunciata una collaborazione tra Ring e Axon che prevede la condivisione dei video da parte degli utenti con le forze dell’ordine per “contribuire a risolvere i crimini più rapidamente e a salvaguardare i quartieri“. Axon è l’azienda che produce i taser e offre diversi servizi per la sicurezza pubblica.
Il CEO Jamie Siminoff ha dichiarato che Ring ritornerà alla sua missione originaria, ovvero quella di garantire più sicurezza nei quartieri. Ciò avverrà ripristinando la funzionalità Request for Assistant (solo negli Stati Uniti). Secondo la Electronic Frontier Foundation (EFF), i dispositivi di Ring verranno utilizzati per la sorveglianza di massa perché la nuova versione della funzionalità permetterà alla polizia di chiedere l’accesso anche ai live streaming.
Il CEO ha comunicato che verrà sfruttata l’intelligenza artificiale. La EFF ipotizza che i dispositivi potranno effettuare il riconoscimento facciale. Ring ha pagato 5,8 milioni di dollari per evitare il processo in seguito alla denuncia della FTC. L’azienda ha violato la privacy degli utenti consentendo ai dipendenti accedere ai video privati e non ha implementato misure adeguate per impedire ai cybercriminali di prendere il controllo di account e dispositivi.