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Pornhub vuole la verifica delletà sui dispositivi

Pornhub vuole la verifica dell'età sui dispositivi

Aylo, azienda che possiede diversi siti per adulti, tra cui Pornhub, ha inviato una lettera a Google, Apple e Microsoft per chiedere l’introduzione della verifica dell’età a livello di dispositivi, quindi tramite app store o sistema operativo. È in pratica la soluzione suggerita da Meta e supportata dal Parlamento tedesco.

La verifica tramite sito non funziona

La verifica dell’età è obbligatoria per l’accesso ai siti per adulti nel Regno Unito e in diversi stati degli Stati Uniti. In Italia è richiesta solo per i siti italiani dal 12 novembre, mentre i siti esteri (come Pornhub) dovranno rispettare l’obbligo dal 1 febbraio 2026.

Nella lettera inviata a Google, Apple e Microsoft, Aylo scrive che supporta le iniziative per la protezione dei minori online. Tuttavia, i sistemi di verifica dell’età a livello di sito web sono “imperfetti e controproducenti“. L’azienda canadese afferma che la verifica sul dispositivo (app store o sistema operativo) sia la soluzione migliore, in quanto la conferma dell’età può essere condivisa con i siti web tramite API.

Aylo ritiene che effettuare la verifica con terze parti sia un rischio per la privacy. Non è inoltre efficace perché molti utenti preferiscono cercare contenuti su piattaforme che non rispettano la legge oppure utilizzano una VPN. In seguito all’obbligo nel Regno Unito, il traffico verso Pornhub è diminuito dell’80%.

Aylo evidenzia inoltre che la verifica sul dispositivo semplifica i controlli. Le autorità preposte non devono esaminare centinaia di siti per individuare eventuali violazioni. Google, Apple e Microsoft hanno dichiarato in più occasioni che la verifica dell’età deve avvenire a livello di sito o servizio. L’azienda di Mountain View ha sottolineato che servizi ad alto rischio, come quelli offerti da Aylo, devono investire in strumenti specifici per rispettare obblighi legali e di responsabilità.

La Commissione europea ha avviato un’indagine nei confronti di Pornhub proprio per non aver implementato un sistema efficace per la verifica dell’età e quindi per non aver impedito l’accesso ai minori, come previsto dal Digital Services Act.

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