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Play Store: accordo globale tra Epic Games e Google

Play Store: accordo globale tra Epic Games e Google

Google aveva già presentato ricorso alla Corte Suprema per cercare di ribaltare la sentenza di secondo grado che aveva confermato l’ingiunzione del 7 ottobre 2024. A sorpresa, l’azienda di Mountain View ha sottoscritto un accordo con Epic Games, accettando di apportare varie modifiche al Play Store, alcune delle quali valide in tutto il mondo.

Dettagli sulle nuove modifiche

Google aveva cercato di bloccare l’ingiunzione in attesa dell’ultimo grado di giudizio. Il tentativo è fallito, quindi ha introdotto la maggior parte delle modifiche richieste a fine ottobre (solo negli Stati Uniti). Le altre dovevano essere introdotte entro metà 2026.

Le parti in causa hanno depositato ieri una mozione (PDF) che conferma la sottoscrizione di un accordo e descrive in dettaglio la nuova versione (PDF) dell’ingiunzione (che dovrà essere approvata dal giudice).

Rimangono quasi tutti i rimedi dell’ingiunzione originaria, tra cui il divieto di condividere le entrate del Play Store con terze parti (sviluppatori, operatori telefonici, produttori) in cambio di favori per Google (app in esclusiva, preinstallazione dello store a svantaggio dei concorrenti). Google non può inoltre impedire agli sviluppatori di comunicare agli utenti che esiste un metodo di pagamento esterno. Questi rimedi devono essere implementati entro sette giorni e durare per tre anni a partire dalla data di approvazione dell’ingiunzione aggiornata.

La prima novità concordata tra le parti riguarda i metodi di pagamento. Fino al 30 giugno 2032, gli sviluppatori potranno mostrare nelle app il metodo di pagamento alternativo accanto a quello di Google. In base al tipo di acquisto, Google può applicare una commissione di servizio del 20% o del 9%, alla quale si aggiunge la commissione del 5% per l’eventuale uso del metodo di pagamento proprietario. Nessuna commissione aggiuntiva, se l’utente sceglie il metodo di pagamento alternativo.

La seconda novità riguarda gli store di terze parti. Google permetterà ancora di installare le app dall’esterno del Play Store (sideloading), ma dalla prossima versione di Android (e fino al 30 giugno 2032) verranno introdotti i Registered App Store, ovvero store certificati da Google che potranno essere installati con un solo clic dal sito web.

Verranno automaticamente concessi i permessi per il download delle app. Google potrà tuttavia verificare il rispetto dei requisiti minimi in termini di sicurezza e privacy. Per coprire i costi di tale certificazione potrà chiedere il pagamento di una commissione. Queste due novità saranno valide in tutto il mondo.

Tim Sweeney (CEO di Epic Games) ha dichiarato che si tratta di un’ottima proposta. Il giudice esaminerà i rimedi aggiornati durante l’udienza del 6 novembre.

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