L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha approvato le modifiche al regolamento sul diritto d’autore per includere le disposizioni previste dal decreto Omnibus, dal Digital Services Act (DSA) e dal Testo unico dei servizi di media audiovisivi. In particolare, l’uso piattaforma Piracy Shield verrà utilizzata anche per bloccare l’accesso a siti che distribuiscono illegalmente film, serie TV e musica a partire dal 15 settembre 2025.
Via libera al Piracy Shield 2.0
AGCOM aveva approvato la delibera 47/25/CONS (18 febbraio) che estende l’uso di Piracy Shield a contenuti diversi da calcio e basket. La nuova versione del regolamento sul diritto d’autore recepisce gli emendamenti alla legge antipirateria introdotte con il decreto Omnibus, le disposizioni del Digital Services Act e le modifiche al Testo unico sui servizi di media audiovisivi.
All’inizio di marzo era stata avviata una consultazione pubblica. La CCIA (Computer & Communications Industry Association) ha quindi chiesto l’intervento della Commissione europea. Quest’ultima, in seguito alla risposta ricevuta alla lettera inviata al governo italiano, ha dato via libera al Piracy Shield 2.0 chiedendo solo alcune modifiche.
In dettaglio, i gestori del siti bloccati dovranno ricevere una notifica nella lingua del loro paese. Avranno inoltre fino a 10 giorni di tempo (invece dei 5 attuali) per presentare reclamo. Come specifica l’autorità, le segnalazioni di blocco da parte dei titolari dei diritti d’autore dovranno avvenire con la massima diligenza e rigore per evitare il rischio di overblocking.
In caso di mancato rispetto dei requisiti e delle condizioni che regolano il funzionamento di Piracy Shield, l’autorità sospenderà l’accreditamento alla piattaforma, quindi non sarà più possibile inviare le segnalazioni. Il blocco dei contenuti pirata live (film, serie TV e musica) dovrà avvenire entro 30 minuti dalla segnalazione, come per calcio e basket. I segnalatori possono chiedere in ogni momento lo sblocco dei siti non più usati per le attività illecite. AGCOM può comunque eliminare i blocchi dopo sei mesi.