Pippit AI trasforma i link in video di marketing, come funziona

I generatori video AI di solito promettono miracoli, ma poi deludono sistematicamente le aspettative. Ti iscrivi, perdi un’ora a capire come funzionano, e alla fine ottieni qualcosa che sembra fatto con PowerPoint nel 2003… Pippit è diverso. Parte dell’ecosistema CapCut, questo strumento trasforma link di prodotti in video di marketing completi in cinque minuti. E la cosa più sorprendente, è che i risultati sono davvero utilizzabili, non solo passabili per essere fatti con l’AI.

Come funziona Pippit AI

Generare un video con Pippit AI è davvero semplicissimo. Si copia il link del prodotto Amazon, della propria pagina Shopify o del proprio sito web; si incolla; e si aggiunge una descrizione di due righe se si vuole essere precisi. Poi basta cliccare “Generate”. Fine.

Quello che succede dopo sembra una magia. Pippit analizza la pagina, estrae immagini, testi, caratteristiche del prodotto. Poi costruisce un video completo con transizioni professionali, musica di sottofondo appropriata, voiceover in una delle 25 lingue disponibili (compreso l’italiano), e persino didascalie animate. Il video si potrebbe tranquillamente pubblicare su TikTok Shop o usare per una campagna Instagram.

Magari al primo tentativo il video non è perfetto, ma facendo solo qualche modifica, si ottiene un risultato eccellente. E in pochissimo tempo.

La modalità Agente

Ad agosto 2025, Pippit ha lanciato Agent Mode, e qui le cose si fanno interessanti. Va ben oltre la generazione automatica. Basta dargli un brief (Es. Voglio un video per il Black Friday che enfatizzi lo sconto del 40% e trasmetta un senso di urgenza) e lui non solo genera il video, ma prende decisioni creative sensate.

Costa 150 crediti per utilizzo, quindi con il piano gratuito si può usare una volta a settimana. Ma anche una volta a settimana può fare la differenza per un piccolo business che altrimenti non farebbe video di marketing per niente. Con l’abbonamento Starter (24 euro al mese), si possono generare circa 120 video all’anno sfruttando al modalità Agente. Sono più di due a settimana. Per le startup o le piccole imprese, è più contenuto video di quanto riuscirebbero a produrre in un anno con i metodi tradizionali.

Gli Avatar

Spesso gli avatar creati con l’AI risultano un po’ inquietanti. Sembrano quasi persone reali, ma non abbastanza. C’è sempre qualcosa di strano nello sguardo o nei movimenti che li rende poco naturali. Pippit ha risolto il problema in modo pragmatico: 80 avatar diversi pensati per rappresentare età, stili e identità differenti, con movimenti naturali e lip-sync che funziona davvero.

Certo, difficilmente riuscirebbero a ingannare qualcuno facendogli credere che si tratta di persone reali. Ma per tutorial di prodotto, video esplicativi, o contenuti dove serve una “faccia” ma non si vuole mettere la propria, sono più che sufficienti. Piccoli brand potrebbero usarli per creare interi canali YouTube di recensioni prodotto senza mai accendere una telecamera.

Il vero valore sta nella personalizzazione. È possibile caricare una propria foto o un breve video e creare il proprio avatar personale. Basta scrivere lo script, scegliere la voce (o registrare la propria), e l’avatar lo recita. Per influencer che devono produrre contenuti in massa o aziende che vogliono un “presentatore” per i loro video, è un’opportunità niente male!

Come sfruttare l’editor di Pippit AI

Dopo la generazione automatica, si può entrare nell’editor. E qui Pippit mostra il suo DNA CapCut. Non è un editor basilare, è un ambiente di editing completo. Timeline multitraccia, libreria di asset con licenza commerciale, strumenti di correzione del colore, effetti avanzati.

Ma la funzione più interessante è la trascrizione intelligente. Il video viene trascritto automaticamente e puoi editare il video modificando il testo. Si cancella una frase dal testo? Sparisce anche dal video. Si riordinano i paragrafi? Il video si riorganizza. Per chi odia l’editing video tradizionale, è una vera benedizione.

C’è anche Smart Crop, che adatta automaticamente i video ai formati di diverse piattaforme. Il video orizzontale per YouTube diventa verticale per TikTok mantenendo gli elementi importanti in frame. Sembra una sciocchezza, ma chi ha mai dovuto riformattare manualmente 20 video per 5 piattaforme diverse sa quanto tempo si risparmia.

Piani di abbonamento

Piano Starter: 24,17 euro al mese (fatturati annualmente). 21.600 crediti all’anno, che significa 360 minuti di video o 10.800 immagini. Include avatar personalizzati, voce custom, rimozione watermark, pubblicazione su 3 piattaforme social, 500 GB di storage cloud.

Piano gratuito: 150 crediti a settimana, ovvero 2 minuti di video o 75 immagini generate. Perfetto per testare, limitato per un uso più serio.

Il confronto con altri generatori AI non regge. HeyGen parte da 30 dollari al mese solo per la versione base. Synthesia costa minimo 22 euro per 10 minuti di video al mese. Fliki costa 21 dollari al mese per 180 minuti, ma non offre le integrazioni e-commerce di Pippit.

I limiti di Pippit AI

Pippit, naturalmente, non è perfetto. I video generati hanno ancora quei piccoli segnali rivelatori dell’AI: mani che si muovono in modo strano, proporzioni occasionalmente sbagliate, voci che suonano troppo perfette per essere naturali. Per contenuti dove l’autenticità emotiva è cruciale, non è la scelta giusta.

L’integrazione con l’e-commerce funziona meglio con piattaforme occidentali. Se si usano marketplace asiatici o piattaforme di nicchia, l’estrazione automatica dei dati prodotto potrebbe non funzionare perfettamente.

La dipendenza dall’ecosistema CapCut è un’arma a doppio taglio. Si ha accesso a strumenti potentissimi, ma se CapCut decide di cambiare politiche o prezzi, si è in trappola. Alcuni utenti riportano che il passaggio da CapCut Commerce a Pippit ha portato meno funzionalità a un prezzo maggiore.

Altra nota dolente, l‘assistenza clienti è praticamente inesistente. Se si hanno problemi, ci si deve accontentare dei forum della community. Non è proprio il massimo…

Chi dovrebbe usarlo (e chi no)

Pippit è perfetto per: piccoli e-commerce che devono produrre video prodotto in massa, marketer che gestiscono più campagne social, content creator che non hanno la possibilità di assoldare un editor professionista, aziende B2B che necessitano video esplicativi e tutorial.

Non è per: brand luxury dove ogni frame deve essere perfetto, creator che puntano sull’autenticità, produzioni dove serve l’unicità della creatività umana, aziende con requisiti di security stringenti sui dati.

Visite totale 4 , 4 visite oggi
Facebook
WhatsApp
Twitter
LinkedIn
Telegram

Continua a leggere

Scorri verso l'alto