Grande quanto un camioncino americano, ma con ambizioni da guardiano planetario. Il satellite Sentinel-6B è partito domenica notte dalla California avvolto nel bagliore arancione di un Falcon 9, pronto a diventare il nuovo occhio che scruta gli oceani da 1.336 chilometri d’altezza. Novanta minuti dopo il decollo, il primo segnale radio dal Canada ha confermato che tutto funzionava.
Sentinel-6B, il satellite che prevede uragani e salva le coste
Il punto non è solo misurare quanto sale il mare, ma farlo con una precisione millimetrica su scala globale. L’oceano non è una vasca da bagno piena d’acqua ferma… Si gonfia qui, si abbassa là, si scalda in certi punti e si comporta come un organismo vivente piuttosto capriccioso.
Sentinel-6B è attrezzato per cogliere queste sfumature microscopiche che fanno una differenza enorme. Dove l’acqua è più calda si espande e diventa più alta, quindi tracciando l’altezza della superficie oceanica si capisce anche dove nasceranno i futuri uragani. Le correnti calde come quella del Golfo creano vere e proprie “colline” nell’oceano, e quando si scontrano con le onde normali possono trasformarsi in trappole mortali anche per le navi più grosse. Misurare tutto questo dall’alto, con radar ad altimetria, significa poter prevedere tempeste, pianificare rotte commerciali più sicure e proteggere chi vive sulla costa prima che il disastro arrivi.
Sentinel-6B non è solo. Ha un fratello maggiore, lanciato nel 2020 e battezzato Michael Freilich. Per il primo anno di attività, i due satelliti voleranno in tandem, separati da appena trenta secondi per calibrare i dati. Poi Michael si sposterà in un’altra orbita lasciando al nuovo arrivato il ruolo di satellite di riferimento ufficiale. Faranno tredici giri intorno alla Terra al giorno, coprendo il 90% degli oceani mondiali.
La collaborazione tra NASA, ESA e company
Sentinel-6B è il frutto di una collaborazione tra NASA, Agenzia Spaziale Europea (ESA), EUMETSAT (l’organizzazione europea per i satelliti meteo), NOAA (l’agenzia oceanografica americana) e pure l’agenzia spaziale francese CNES ha messo le mani in pasta. Fa parte del programma Copernicus dell’Unione Europea.
Oltre a monitorare maree, altezze delle onde e velocità del vento, Sentinel-6B misura anche temperatura e umidità nella bassa atmosfera e nella stratosfera. Tutte informazioni che finiscono nei modelli di previsione degli uragani, nelle strategie di difesa costiera e nelle decisioni su dove costruire depositi energetici, case, porti.
Su un pianeta dove metà dell’umanità vive entro cento chilometri dal mare e dove l’acqua sale inesorabilmente anno dopo anno avere un satellite che avverte prima che l’onda arrivi non è un lusso, è sopravvivenza. E magari aiuta anche gli astronauti delle missioni Artemis a rientrare senza fare ammaraggio nel posto sbagliato.

