Multa DSA a X: Musk e politici USA attaccano lUE

La Commissione europea ha inflitto ieri una sanzione di 120 milioni di euro a X per la violazione del Digital Services Act (DSA). Quasi immediatamente sono iniziati gli attacchi di noti politici statunitensi contro l’Unione europea. Elon Musk ha commentato la multa con un post che sembra un suggerimento all’amministrazione Trump.

Conseguenze per i rapporti commerciali?

La sanzione è stata inflitta per tre violazioni: design ingannevole con la spunta blu, assenza di trasparenza pubblicitaria e divieto di accesso ai dati pubblici. Non riguardano quindi la moderazione tramite note della collettività o la rimozione di contenuti illegali (questi due aspetti sono ancora sotto indagine). Nonostante ciò diversi politici statunitensi sono intervenuti in difesa di X, sottolineando che la Commissione europea vuole ostacolare la libertà di parola con il Digital Services Act.

Il Vice Presidente JD Vance aveva scritto un post su X prima dell’annuncio ufficiale da parte della Commissione europea:

Circolano voci secondo cui la Commissione europea multerà X per centinaia di milioni di dollari per non aver attuato la censura. L’UE dovrebbe sostenere la libertà di parola, non attaccare le aziende americane.

Dopo la pubblicazione del comunicato relativo alla sanzione, il Segretario di Stato Marco Rubio ha scritto:

La multa da 140 milioni di dollari inflitta dalla Commissione europea non è solo un attacco a X, ma un attacco a tutte le piattaforme tecnologiche americane e al popolo americano da parte di governi stranieri. I tempi della censura online degli americani sono finiti.

Successivamente è arrivato il commento del Presidente della FTC Andrew Ferguson:

Il Segretario Rubio ha ragione. L’UE non solo vuole censurare gli americani, ma si sta anche pagando per questo privilegio. Vergognoso. La censura e le prese di mira delle aziende americane da parte dei governi stranieri devono cessare immediatamente.

Questo è il commento di Ted Cruz, influente senatore repubblicano del Texas:

La multa di 140 milioni di dollari inflitta dalla Commissione europea a X è un abominio. È un attacco ad un grande creatore di posti di lavoro americano ed è un attacco alla libertà di parola di ogni americano. Trump dovrebbe imporre sanzioni finché questa farsa non sarà annullata.

Il Presidente della FCC Brendan Carr ha invece scritto:

Ancora una volta, l’Europa sta multando un’azienda tecnologica statunitense di successo solo perché è un’azienda tecnologica statunitense di successo. L’Europa sta tassando gli americani per sovvenzionare un continente frenato dalle soffocanti normative europee.

Infine, il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha commentato cosi:

Il Digital Services Act è concepito per soffocare la libertà di parola e le aziende tecnologiche americane. Abbiamo chiarito la nostra posizione alle nostre controparti in Europa.

In difesa di X è intervenuto anche Tim Sweeney (CEO di Epic Games) con un commento correlato ad uno dei motivi della sanzione:

Molto strano. Dopo che la precedente dirigenza di Twitter aveva trattato la verifica come un privilegio nominalmente riservato “all’élite”, ma in pratica distribuito dai dipendenti di Twitter ad amici e compari, Elon l’ha resa disponibile a tutti a un prezzo ragionevole. Una buona cosa.

Elon Musk ha risposto che l’obiettivo era quello di democratizzare la verifica, invece di lasciarla controllare da un gruppo di élite di parte. Il proprietario di X ha successivamente scritto:

L’UE ha imposto questa multa folle non solo a X, ma anche a me personalmente, il che è ancora più folle! Pertanto, sembrerebbe opportuno applicare la nostra risposta non solo all’UE, ma anche alle persone che hanno intrapreso questa azione contro di me.

Le ultime parole sembrano un suggerimento all’amministrazione Trump. In diverse occasioni sono state ipotizzate sanzioni contro politici europei (tra cui il divieto di ingresso negli Stati Uniti). Il Presidente potrebbe anche imporre dazi aggiuntivi.

Anche Pavel Durov (fondatore di Telegram) ha parlato di censura citando l’indagine nei suoi confronti in Francia:

L’UE impone regole impossibili per poter punire le aziende tecnologiche che si rifiutano di censurare silenziosamente la libertà di parola. Abbiamo visto la stessa cosa in Francia: un’indagine penale infondata, seguita dai servizi segreti che si sono offerti di aiutarla se Telegram avesse censurato silenziosamente la libertà di parola in Romania e Moldavia.

Ieri sera è arrivato anche il commento di Matteo Salvini:

La multa a X da parte di Bruxelles è un attacco alla libertà di espressione. Con il Dsa, che la Lega – e solo la Lega, unico partito italiano a votare contro in Europa – ha sempre denunciato come un’arma di censura, l’Ue usa le sue regole per colpire chi dà voce a chi la pensa diversamente. No alla legge bavaglio europea: viva la Libertà, sempre.

Thomas Regnier, portavoce della Commissione europea, ha evidenziato che la sanzione non c’entra nulla con la moderazione e ribadito che il DSA non è una legge di censura.

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