Per il momento, Meta continuerà a usare i fact-checker al di fuori degli Stati Uniti per la moderazione dei contenuti pubblicati sui suoi social.
Lo ha detto in un’intervista a Bloomberg Nicola Mendelsohn, responsabile del business globale di Meta.
La dichiarazione si riferisce alla recente decisione di Meta di non usare più negli USA servizi di fact-checking per la moderazione dei contenuti, ma di affidarsi alle “note della comunità” (community notes), cioè dando agli utenti delle sue piattaforme la capacità di segnalare e correggere post inaccurati o falsi, al pari di quanto accade sul social X di Elon Musk.
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Il fact-checking di Meta, di contro, era invece negli USA responsabilità di organizzazioni indipendenti certificate dall’International Fact-Checking Network (IFCN).
Circa la possibilità di estendere le note della comunità anche ad altri mercati al di fuori degli USA, Mendelsohn ha dichiato: “Vedremo come si evolverà la situazione nel corso dell’anno. Quindi al momento non cambia nulla nel resto del mondo, stiamo ancora lavorando con i fact-checker di tutto il mondo”.