Meta AI sembrava l’ennesimo chatbot arrivato tardi alla festa. Mentre tutti parlavano di ChatGPT e Claude, Meta lanciava il suo assistente quasi in sordina, integrato nelle app che già usiamo ogni giorno. E può fare un sacco di cose interessanti, come trasformare foto statiche in video 3D, avviare conversazioni naturali senza bisogno di un comando vocale di attivazione, ma non solo.
1. La sezione Trending: il radar personale sul mondo
Sotto la barra dei prompt c’è una funzione che quasi tutti ignorano: la sezione Trending. A prima vista sembra il solito feed di notizie, ma è molto più sofisticata. Offre un’istantanea in tempo reale di quello di cui parlano milioni di persone, dalle breaking news ai trend culturali, dalle stranezze di Internet alle tecnologie emergenti.
Ma non è solo una lista di titoli. Ogni trend è pensato come una porta d’ingresso per esplorare un tema. Basta fare tap su un argomento e Meta AI lo riassume, offre punti di vista diversi, discute le possibili implicazioni. Non si limita a fornire informazioni, stimola il dialogo. Anche quando non si sa bene cosa chiedere, la sezione Trending diventa un generatore di idee e spunti per la conversazione.
È particolarmente utile per chi lavora nel marketing o nei social media. Vedere cosa sta catturando l’attenzione collettiva permette di cavalcare l’onda al momento giusto. La sezione Trending permette, infatti, di intercettare trend emergenti con qualche giorno di anticipo, individuando schemi che altri chatbot AI non riescono a cogliere con la stessa rapidità.
2. Conversazioni che sembrano umane (davvero)
Meta AI permette conversazioni in tempo reale. Ascolta e risponde senza dover aspettare che l’utente finisca di parlare. Niente più parole di attivazione ripetute, pause innaturali o silenzi imbarazzanti tipici di molti altri modelli. Si può interrompere a metà frase, cambiare argomento o riformulare un pensiero, l’assistente si adatta subito, senza esitazioni.
La vera novità sta nella continuità della conversazione, a prescindere dal dispositivo o dal metodo di input. Si può iniziare a parlare con lo smartphone mentre si è in giro, poi riprendere la stessa conversazione sul computer. Meta AI conserva tono, memoria e ritmo dei messaggi precedenti. Si ha l’impressione di dialogare con un’unica voce coerente, invece di frammentarsi in esperienze separate in base alla piattaforma.
3. Discover: il motore di idee mascherato da feed
A prima vista la schedaDiscover sembra l’ennesimo feed social, con immagini generate dall’AI, prompt, storie e riassunti condivisi dagli utenti. Ma basta poco per capire che non è uno spazio pensato per scrollare senza scopo. In realtà è un motore di idee mascherato da funzione social.
La sua particolarità sta nel fatto che i contenuti non vengono mostrati a caso, ma selezionati in base ai propri interessi e al modo in cui si interagisce con la piattaforma.
4. Generazione di immagini professionali
La generazione di immagini di Meta AI è veramente portentosa. Basta descrivere a parole quello che si ha in mente e, in pochi secondi, il sistema produce un’immagine curata. senza bisogno di conoscere la sintassi complessa dei prompt usata da altri strumenti.
Il pannello sulla sinistra ti permette di guidare look e feel selezionando tra Stili precostruiti (3D, Illustrated, Mechanical), Mood (Classical, Cyberpunk, Trippy), Illuminazione (Bright, Sunset, Ethereal) e temi Colore. Ti dà flessibilità creativa senza il sovraccarico di gergo tecnico o training artistico.
Ma la vera chicca è la possibilità di caricare una proprio foto e modificarla con un prompt. Cambia lo sfondo, sostituisci con un bosco autunnale
, Aggiungi occhiali da sole vintage
, Trasforma in stile anime mantenendo inalterati i lineamenti
. L’AI non solo applica filtri, ma ricostruisce l’immagine mantenendo coerenza stilistica e realismo.
5. Video 3D da immagini statiche
Una delle funzioni più sorprendenti è la capacità di trasformare immagini in brevi video MP4 3D di quattro secondi. Non sono solo immagini statiche con un effetto Ken Burns (effetto di zoom o movimento panoramico all’interno di un’immagine fissa). I movimenti e la profondità sono reali.
Con pochi clic si possono creare contenuti visivi artistici e vibranti. Uno strumento particolarmente utile per i creator che vogliono produrre post capaci di catturare l’attenzione, presentazioni dinamiche o attività di marketing che riescano a emergere in un feed affollato.
È possibile anche caricare la propria foto e animarla. Basta un semplice prompt per applicare effetti di movimento per aggiungere profondità e realismo. È una funzione pensata per chi vuole raccontare storie visive in modo più coinvolgente, dare carattere al proprio brand o aggiungere un tocco creativo e personale ai propri contenuti. Un’immagine statica diventa così un’esperienza, capace di emozionare e catturare l’attenzione.
6. L’integrazione con gli strumenti di Meta
Meta AI è integrata nativamente in WhatsApp, Instagram, Facebook, Messenger. Questa ubiquità cambia completamente il modo di usarla.
Si sta chattando su WhatsApp e serve una ricetta? Meta AI è lì. Si vuole generare un’immagine per una storia Instagram? È già dentro l’app. Serve aiuto per scrivere un post Facebook? Non serve cambiare contesto o uscire dall’app. Questa integrazione elimina l’attrito che spesso frena l’adozione di altri strumenti AI. Non è un’app in più da gestire, ma un’estensione naturale delle piattaforme che già si usano ogni giorno.
Meta AI si comporta molto bene nelle conversazioni casuali e possiede una buona cultura generale, ma quando si tratta di affrontare problemi complessi o fornire spiegazioni tecniche approfondite, non è ancora al livello di strumenti come ChatGPT o Claude. È perfetta per riassunti veloci e interazioni quotidiane, ma mostra i suoi limiti quando serve un’analisi dettagliata o un ragionamento strutturato.
Anche sul fronte della generazione di immagini, pur offrendo risultati creativi e personalizzabili, non raggiunge il fotorealismo dei modelli più avanzati. Le immagini tendono ad avere un aspetto stilizzato o artificiale: bordi sfocati su oggetti minuti, texture troppo uniformi, e mani che raramente vengono rese in modo corretto.
L’integrazione con l’ecosistema Meta è un’arma a doppio taglio. Se già si usa attivamente WhatsApp, Instagram o Facebook, l’esperienza risulta fluida e comoda. Diversamente, Meta AI può sembrare più un’estensione del brand che uno strumento indipendente. Molte funzionalità sono pensate per riportare l’utente dentro l’universo Meta, che si tratti di suggerire post su Facebook o incentivare la creazione di storie su Instagram.