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Le risposte di ChatGPT sono deludenti? Come ottenere il massimo

Le risposte di ChatGPT sono deludenti? Come ottenere il massimo

Ricevere risposte vaghe o completamente fuori tema da ChatGPT è un’esperienza comune. Spesso il problema non è il chatbot in sé, ma come viene utilizzato. Perché questi strumenti sono potenti, ed è fuori discussione. Ma se si usano con un motore di ricerca, si otterrà esattamente quello, risultati da motore di ricerca. Se invece si impara a dialogare nel modo giusto, si trasformano in qualcosa di diverso. Qualcosa di più vicino a un collaboratore che a un database passivo.

Come smettere di ottenere risposte banali da ChatGPT, le tecniche più efficaci

1. Il ruolo fa la differenza

Immaginiamo di chiedere a qualcuno di spiegare come funziona il sole. La risposta di un astrofisico sarà diversa da quella di un insegnante di scuola elementare. Ovvio, no? Eppure quando ci rivolgiamo all’intelligenza artificiale, dimentichiamo questo principio basilare.

Il trucco è assegnare un ruolo preciso prima di fare la domanda. Non spiegami come funziona il sole nudo e crudo, ma Agisci come un insegnante di quinta elementare e spiegami come funziona il sole. La differenza è notevole. Nel primo caso si otterrà una spiegazione tecnica su nuclei atomici e fusione nucleare. Nel secondo, una spiegazione semplice, con un linguaggio adatto a un bambino di dieci anni. L’argomento è sempre lo stesso, ma l’approccio cambia tutto. E funziona con qualsiasi cosa.

Si può chiedere a ChatGPT di comportarsi come una guida turistica, un critico cinematografico, un traduttore, persino un personaggio di fantasia. Ogni ruolo porta con sé un tono, un vocabolario, un modo di strutturare le informazioni completamente diverso.

2. La tecnica dei quattro pilastri

La tecnica dei quattro pilastri si basa su quattro elementi: ruolo, obiettivo, input e limite numerico. Sembra complicato, ma è semplicissimo.

  1. Primo: dare un ruolo. “Sei uno scrittore esperto di neuroscienze.”;
  2. Secondo: spiegare l’obiettivo. “Il tuo compito è riassumere i punti chiave dell’articolo qui sotto.”;
  3. Terzo: fornire l’input esatto, ovvero il materiale su cui lavorare;
  4. Quarto: imporre un limite. “Elenca in 5 punti chiari e sintetici le intuizioni chiave”.

Il risultato? Risposte concise, precise, senza quella verbosità inutile che spesso caratterizza le risposte generate automaticamente.

Un’altra variante ancora più semplice si concentra su tre elementi: ruolo, compito e formato. Ideale quando non si ha tempo da perdere in giri di parole. Si assegna un ruolo, diciamo un tutor di scienze. Si specifica il compito, ad esempio riscrivere o riassumere un testo. Infine, si indica il formato desiderato: elenchi puntati, paragrafi brevi, tabelle.

Esempio pratico di prompt: Agisci come un tutor di scienze. Riscrivi la spiegazione sulla fotosintesi per renderla più chiara e accurata. Formatta la risposta come un elenco puntato che semplifichi i concetti chiave per uno studente delle medie.

3. La personalizzazione

Le impostazioni personalizzate fanno tutta la differenza di questo mondo. Molti non ci pensano e usano sempre quelle standard. Consentono di definire il proprio profilo professionale, gli anni di esperienza, gli autori e i pensatori di riferimento, lo stile di comunicazione preferito. Un esperto con vent’anni di carriera che indica i propri autori di riferimento e chiede un tono chiaro, ma mai banale, otterrà risultati completamente diversi rispetto alle impostazioni base.

Niente più spiegazioni per principianti. Niente più giri di parole inutili. Si va dritto al punto, con riferimenti che si riconoscono, citazioni che hanno senso per sé, un linguaggio che non fa venire voglia di chiudere tutto.

La funzione è nascosta in Impostazioni > Personalizzazione. Intanto bisogna abilitare la personalizzazione e poi scegliere la personalità di ChatGPT. Oltre a quella Predefinita esistono: Cinica, Robot, Capace di ascoltare, e Nerd. Poi è necessario compilare il campo delle istruzioni personalizzate, le preferenze aggiuntive relative a comportamento, stile e tono. Ci sono già dei suggerimenti (Discorsiva, arguta, Gen Z, ecc.).

Infine, si passa alle informazioni personali, il proprio nome, l’occupazione, gli interessi, i valori o le preferenze che ChatGPT deve tenere in considerazione. Una volta salvate, queste istruzioni si applicano automaticamente a tutte le nuove chat fino a quando non si modificano o si sostituiscono.

Finora, ChatGPT permette di avere solo un ruolo attivo alla volta nelle istruzioni personalizzate. Questo funziona bene se si utilizza ChatGPT principalmente per un unico scopo, ma non se si ricoprono più ruoli, come molti di noi. La soluzione sono i GPT personalizzati.

Gli utenti Plus o Team, possono creare più versioni di ChatGPT in Esplora GPT > Crea un GPT. Ognuna può avere il proprio personaggio, come “Social Media Manager”, “Partner creativo” o “Insegnante”.

Suggerimenti per perfezionare un ruolo di ChatGPT

Il segreto sta nella specificità e nel provare e riprovare. Creare una ruolo ottimale non è un compito che si esaurisce in una sola volta. Alcuni risultati sono tutt’altro che impressionanti. Quindi, va modificato nel tempo, di volta in volta, in base a come ChatGPT interpreta le proprie richieste.

  • Essere specifici: invece di Scrivi in modo chiaro, meglio: Scrivi a un livello di lettura di terza media e usa paragrafi brevi.
  • Aggiungere ciò che non si desidera: ad esempio, Evita le emoji o qualcosa del tipo Rispondi a questa domanda solo se trovi informazioni che possono essere attribuite a un documento di ricerca che si può citare.
  • Aggiungere un filtro temporaneo: è possibile aggiungere nuovi “strati” di comportamento a ChatGPT senza alterare il profilo di base. Ad esempio, si può chiedere: Agisci come avvocato del diavolo e metti in discussione le mie idee, e il modello adotterà un approccio più critico, senza smettere di mantenere il tono, lo stile o il ruolo di base che aveva prima.

È importante di tanto in tanto rivedere la personalizzazione, i progetti, ma anche il tono possono cambiare nel corso del tempo. E poi non bisogna dimenticare che ChatGPT, come tutti i chatbot AI, commettono errori.

I limiti

Nonostante tutti questi trucchi, l’intelligenza artificiale rimane uno strumento. Potente, versatile, ma pur sempre uno strumento. Non sostituisce il pensiero critico, e non rende superflue la verifica dei fatti e la revisione.

Non ci si può affidare ciecamente. Le risposte vanno sempre controllate e adattate. Soprattutto quando si tratta di informazioni tecniche, dati sensibili, o contenuti che verranno pubblicati con il tuo proprio nome. L’approccio migliore è usare il chatbot di OpenAI come punto di partenza, non come punto di arrivo. Una bozza da perfezionare, non un prodotto finito da copiare e incollare.

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